“UniTo, accresciuta e consolidata una qualità accademica d’eccellenza”. Così il sindaco di Torino Stefano Lo Russo. Era il 1404, il principe Ludovico di Savoia-Acaia ambiva a promuovere in Piemonte un centro di studi universitari, accogliendo le richieste di alcuni docenti delle Università di Pavia e Piacenza che, per l’insicurezza dell’area lombarda, gli chiedevano di dar vita ad un nuovo Studium Generale, poi formalizzato, il 27 ottobre 1404, 620 anni fa, da una bolla di Papa Benedetto XIII. “La sede prescelta – commenta Lo Russo – fu Torino, città vescovile e crocevia della rete di collegamenti tra l’Oltralpe, la Liguria e la Lombardia”.

L’Università è al top per qualità della ricerca e si colloca alla 279esima posizione a livello mondiale. Ottimo risultato anche per la classifica globale delle migliori Università del mondo per il 2025. Il 9 ottobre 2024 l’agenzia britannica THE-Times Higher Education ha pubblicato il Word University Rankings: l’ateneo di Torino si conferma nella fascia 402-500 su 2092 università del mondo e al 21° posto tra i 57 atenei italiani in classifica, a pari merito con il Politecnico di Torino e le Università di Genova e Verona.

Qualche numero: nell’anno accademico 2023/2024 oltre 81mila studenti (62,1 donne), 71 corsi di laurea, 87 corsi di laurea magistrale, 65 corsi di dottorato di ricerca, 1 corso di perfezionamento, 58 scuole di specializzazione e 1 istituto di eccellenza Scuola studi superiori.

“Nel Novecento – ricorda il sindaco – molti protagonisti della vita politica italiana si sono formati nell’ateneo torinese: Antonio Gramsci, Piero Gobetti e Palmiro Togliatti, oltre a due Presidenti della Repubblica, Luigi Einaudi e Giuseppe Saragat”. Più recenti Salvatore Luria, Rita Levi Montalcini, Primo Levi, Giovanni Agnelli, Tullio Regge ed Umberto Eco.

“Mercoledì 30 ottobre al Campus Luigi Einaudi, sede dell’Università e classificato come uno dei dieci edifici universitari più spettacolari al mondo – conclude Lo Russo – nel ventennale della sua scomparsa inaugureremo lo spazio dedicato ad un altro grande protagonista della vita intellettuale ed accademica della nostra città, il filosofo Norberto Bobbio”.