Nella seduta dello scorso 9 settembre, la Conferenza Unificata ha dato il via libera al riparto del fondo del sistema integrato di educazione ed istruzione 0/6 anni per la restante annualità 2021 (43,5 milioni di euro) e per il 2022-2023 e allegati (309 milioni per ciascuna annualità) come previsto nel recente Piano quinquennale 2021/2025, che stabilisce modalità e tempi di erogazione delle risorse direttamente ai Comuni dal Ministero Istruzione, a seguito della programmazione regionale. Il fondo 0/6 finanzia le ristrutturazioni e la messa in sicurezza edilizia, le spese di gestione, la formazione del personale.
Rispetto a quanto accaduto negli anni precedenti, grazie alle proposte presentate dall’ANCI nel Piano quinquennale 2021/2025 e accolte dal Ministero Istruzione sono previsti tempi di assegnazione delle risorse ai Comuni più rapidi e una più puntuale tempistica per le programmazioni regionali. Sono infatti in via di erogazione ai Comuni le risorse pari a 264 mln di euro per la prima quota 2021, come da Intesa del 4 agosto 2021.
Mentre la restante quota 2021 (43,5 mln), ripartita a livello regionale in base ai criteri riportati di seguito, sarà erogata direttamente dal ministero dell’Istruzione ai Comuni, indicativamente a gennaio 2022:
- 50%, € 13.500.000,00, in proporzione gli utenti dei servizi educativi;
- 25%, € 6.750.000,00, in proporzione alla popolazione residente in età compresa tra 0 e 3 anni all’1.1.2021;
- 12,5%, € 3.375.000,00, in proporzione alla popolazione residente in età compresa tra 3 e 6 anni all’1.1.2021;
- 12,5%, € 3.375.000,00, in proporzione agli iscritti alle scuole
Per quanto riguarda, invece, i criteri e percentuali di riparto per le annualità 2022 e 2023, l’ANCI ha proposto la modifica delle percentuali al fine di rendere più equilibrato il riparto territoriale. Modifiche che però non hanno trovato accoglimento né da parte del ministero né da parte delle regioni. Come da prassi, le risorse saranno erogate ai Comuni direttamente dal ministero a seguito della programmazione regionale. L’ANCI ha espresso l’Intesa al fine di evitare eventuali ritardi nell’assegnazione delle risorse ai Comuni.
- 20% (€ 61.800.000,00) delle risorse complessive, per perseguire il riequilibrio dei servizi educativi per l’infanzia nei territori in cui sussiste maggior divario negativo rispetto alla media nazionale (26,9%) dei posti dei servizi educativi disponibili rispetto alla popolazione 0/3 anni (dati Istat 30.06.2021);
- 40% (€ 123.600.000,00), delle risorse complessive, in proporzione agli utenti dei servizi educativi (dati Istat 31.12.2019);
- 20% (€ 61.800.000,00) delle risorse complessive, in proporzione alla popolazione residente si età compresa nella fascia 0/3 all’01.01.21;
- 10% (€30.900.000,00) delle risorse complessive, in proporzione alla popolazione residente di età compresa tra 3/6 all’01.01.21;
- 10%(€ 30.900.000,00, delle risorse complessive, in proporzione agli iscritti scuole infanzia comunali e private paritarie.
Si ricorda che da quest’anno, come da proposta ANCI per il piano quinquennale 2021-2025, sono previsti tavoli territoriali istituiti con decreto degli USR, di confronto tra Regione, Comuni e Ministero con compiti di coordinamento e monitoraggio sull’attuazione del Piano.