“Un’esperienza preziosa e importante quella del progetto ToNite di Torino. Auspichiamo che questo lavoro e la metodologia partecipativa impiegata possano essere un punto di partenza per poter replicare il progetto anche in altre città italiane”. Lo ha sottolineato Bruno Valentino, presidente della commissione sicurezza dell’ANCI, nel corso del seminario organizzato da ANCI e Città di Torino, assieme a Torino Wireless e Efus, dedicato ai risultati del progetto ToNite, finanziato nell’ambito della quarta call del programma europeo UIA (Urban Innovative Actions) sul tema Urban security, a cui hanno preso parte amministratori locali, rappresentanti delle polizie locali ed esperti.
Parlare di sicurezza urbana – secondo Valentini – vuol dire “coinvolgere i cittadini come parte attiva di policy inclusive per la riappropriazione degli spazi pubblici” considerando gli stessi come presidio di sicurezza e governance della città. “Il progetto, pur nascendo da una esperienza locale, è stato pensato sin dall’inizio in un’ottica più generale perché potesse essere trasferito e replicato anche in altri contesti urbani. La sicurezza urbana va affrontata attraverso un approccio integrato che tenga conto anche di interventi e politiche più ampie, come sui temi della prostituzione, della tossicodipendenza e delle dinamiche dell’immigrazione. L’impegno dell’ANCI sarà quello di condividere i risultati del progetto perché possa diventare patrimonio collettivo”.
La partecipazione attiva dei cittadini, singoli e associati, è dunque il punto di forza di questo progetto che si sviluppa lungo il fiume Dora per migliorare la vivibilità nelle ore serali. Si tratta di una metodologia “che non si esaurisce con azioni di contrasto ma si realizza soprattutto attraverso interventi di prevenzione e partecipazione per costruire politiche urbane di sicurezza. Un tema che oggi è declinato con una legge primaria”, ha sottolineato Antonio Ragonesi, capo area Relazioni internazionali, Sicurezza, Legalità e Diritti civili dell’ANCI, ponendo l’attenzione sul recente decreto di riparto delle risorse del Fondo nazionale di sicurezza urbana che prevede interventi di sostegno finanziario per il recupero delle aree degradate. “Si tratta quindi – ha precisato Ragonesi – di condividere un progetto nell’ambito di risorse nazionali” a cui si aggiunge la necessità di rafforzare le competenze delle polizie di prossimità.
“ToNite si è sviluppato attraverso un percorso condiviso coinvolgendo chi il territorio lo vive e lo conosce da vicino: dalla raccolta dei dati fino alla realizzazione di progetti e servizi per migliorare la vita notturna”, come ha spiegato Marco Pironti, assessore del Comune di Torino che, assieme ai funzionari comunali Alberto Rudellatt e Fabrizio Barbiero, ha illustrato l’esperienza della città. Il comandante del reparto investigazioni tecnologiche (RIT) della Polizia municipale, Gianfranco Todesco, ha parlato della urban data platform di Torino, uno strumento per analizzare la città nel suo insieme cercando, attraverso i dati, di produrre policy generali non necessariamente legate alla sola sicurezza. Il prossimo passo sarà quindi quello di far conoscere il progetto anche agli altri Comuni italiani attraverso l’impegno e il lavoro dell’ANCI.