La Città di Torino esprime le sue “Linee guida per il coordinamento alle politiche per l’interculturalità e alla partecipazione” in un documento di 25 pagine approvato nelle scorse settimane.
“L’obiettivo – si legge in una nota dell’Ufficio Stampa – è quello di ricostruire il senso di comunità cittadina e promuovere il dialogo tra le culture nel quotidiano, creando un ambiente partecipativo che favorisca la ridefinizione di regole, doveri e comportamenti per la vita in comune. Favorire un clima di dialogo e di confronto, gestire i conflitti, dare una casa a tutte le differenze, attuare un tessuto di norme e convenzioni in cui tutti possano riconoscersi, nei doveri come nei diritti”.
Il documento illustra tre finalità principali: incremento della partecipazione nella gestione della cosa pubblica, eliminazione delle discriminazioni razziste e creazione di un senso di comunità più forte e inclusivo, che non lasci indietro nessuna e nessuno. Per raggiungerle, occorre agire su tre livelli: l’amministrazione comunale al suo interno, la rete delle associazioni e delle istituzioni locali, la città nel suo insieme in quanto fatta di cittadini.
“Si tratta – come spiega l’assessore ai diritti del Comune di Torino, Marco Alessandro Giusta – di un documento innovativo che istituisce un ufficio per il coordinamento delle azioni interculturali, una vera e propria cabina di regia che coinvolge sei assessorati creando un gruppo di lavoro trasversale a tutti gli uffici comunali”.
In particolare, la delibera riconosce ufficialmente i tavoli di coordinamento con le associazioni quale strumento cardine per la promozione del dialogo e della collaborazione fra le istituzioni e le comunità e fissa, inoltre, alcuni criteri per la progettazione di eventi interculturali e interreligiosi.
COMUNICATI STAMPA E LINEE GUIDA