“Semplificazione burocratica, cancellazione di vincoli e ostacoli normativi che rendono impossibile fare impresa nelle aree marginali, adozione di una fiscalità agevolata e di misure speciali per rilanciare il turismo e l’artigianato. E poi ancora politiche mirate in materia di trasporti, ambiente e soprattutto in materia energetica, dal momento che pur avendo un ruolo da protagonisti nella produzione di energia idroelettrica, i Comuni montani, in gran parte non-metanizzati, sono quelli che devono sostenere i costi energetici maggiori. Penso ad esempio alle spese di riscaldamento”.
Così Gianluca Forno, sindaco di Baldichieri d’Asti e presidente della Consulta Piccoli Comuni e Unioni di Comuni di ANCI Piemonte, reduce dalla “due giorni della Montagna”, il tavolo di lavoro organizzato ad Aosta con l’ANCI nazionale e il Celva (Consorzio degli enti locali della Valle d’Aosta) in vista degli Stati Generali della Montagna promossi dal Ministro per Affari Regionali Erika Stefani. All’incontro ha partecipato il coordinatore nazionale Anci Piccoli Comuni, Massimo Castelli.
“Per ovvie ragioni il tema della montagna è particolarmente sentito nella nostra regione” spiega il presidente dell’ANCI Piemonte Alberto Avetta “e come emerso nel corso del tavolo odierno, va inquadrato tenendo conto di un parametro fondamentale, quello della marginalità. Rilanciare i territori montani e periferici significa innanzitutto prendere atto della situazione di disagio in cui quei territori versano”.
“La parola d’ordine è sburocratizzare – concludono Forno e Avetta – . Chi vive nei territori montani così come nelle periferie non deve più sentirsi un cittadino di serie B. Lo abbiamo ribadito con forza ad Aosta, illustrando la situazione particolare del Piemonte. L’incontro è stato finalizzato alla predisposizione di un documento di proposte concrete che l’ANCI, assieme agli altri componenti dei diversi tavoli insediati presso il Dipartimento per gli Affari Regionali, porteranno agli Stati Generali della Montagna. Anci sta lavorando sulla scia di quanto già fatto nei mesi scorsi con l’Agenda Controesodo, con la quale abbiamo denunciato pubblicamente a livello nazionale il fenomeno dello spopolamento, sul quale anche il presidente della Repubblica ha più volte richiamato l’attenzione pubblica”.