“Siamo soddisfatti per l’accoglimento, da parte del governo, delle richieste dei Comuni rispetto alla legge di bilancio in corso di approvazione. Come abbiamo avuto modo di dire più volte, sia in audizione davanti alle commissioni Bilancio sia in conferenza Stato-Città, alcune misure, anche giuste, se non modulate, mettono a rischio i servizi che i Comuni garantiscono ai loro cittadini. È una battaglia impegnativa, ma possiamo dire che le nostre ragioni sin qui sono state ascoltate”.
Commenta così il presidente dell’ANCI Antonio Decaro il pacchetto di emendamenti rivolti agli enti locali. Che comprende: una riduzione della quota di perequazione applicata al riparto del fondo di solidarietà comunale per gli anni 2018 e 2019 (rispettivamente dal 55% al 45% nel 2018 e dal 70% al 60%, nel 2019), un accantonamento più graduale al fondo crediti dubbia esigibilità (non più l’85% ma il 75%, con un risparmio per i Comuni di circa 270 milioni), l’incremento dei contributi per incentivare la fusione di piccoli Comuni, l’ulteriore semplificazione del Dup per i Comuni al di sotto dei cinquemila abitanti, l’aumento degli spazi finanziari (tramite l’uso di avanzo di amministrazione o con operazioni di indebitamento) finalizzati al ripristino e alla messa in sicurezza del territorio, a seguito di danni derivanti da eccezionali eventi meteorologici.
L’impegno assunto dal Governo è di affrontare alla Camera altre questioni altrettanto rilevanti: una soluzione per alleviare gli oneri derivanti dai rinnovi contrattuali, l’introduzione di regole per alleggerire il debito dei Comuni e delle Città metropolitane, risorse aggiuntive per Città metropolitane e Province, regole più flessibili per gli enti in predissesto e dissesto.
“E’ in itinere un percorso di trasparenza dei bilanci che è giusto, ma che, se attuato senza gradualità, senza tenere conto del necessario ricalcolo della capacità fiscale a leva bloccata, avrebbe comportato il rischio di incidere sulla spesa corrente, e di conseguenza avrebbe ridimensionato i servizi ai cittadini – conclude Decaro – e noi sindaci quei servizi sentiamo il dovere di difenderli a nome delle comunità che amministriamo. L’impegno che il governo sta prendendo con i Comuni è di proseguire su questo percorso di armonizzazione, di trasparenza dei bilanci, ma un passo per volta”.