“Facciamo appello al governo affinché inserisca nell’elenco dei servizi a domanda individuale – che è del 1983 – il servizio di scuolabus. I sindaci devono poterlo erogare come hanno fatto fino ad oggi ovvero contribuendo alle spese sostenute dalle famiglie. Per noi si tratta di un servizio pubblico essenziale”.
Così il presidente di Anci Piemonte, Alberto Avetta, riguardo al parere espresso dalla sezione regionale della Corte dei Conti (delibera n. 46/2019) in merito ad un’istanza presentata dal Comune di Biandrate (NO) che, dopo aver completato i lavori di costruzione del nuovo plesso scolastico, chiedeva di poter attivare gratuitamente, in via sperimentale, un servizio di collegamento al centro abitato, derogando alla clausola di invarianza finanziaria prevista dall’articolo 5, comma 2, del Dlgs 63/2017. Per i giudici della corte piemontese il servizio di trasporto scolastico va inquadrato nella categoria dei servizi pubblici locali e non in quella a domanda individuale, così che la quota di partecipazione finanziaria a carico dell’utenza concorra alla copertura integrale della spesa sostenuta dal Comune per l’erogazione del servizio.
“I sindaci sono preoccupati, in queste ore in ANCI riceviamo decine di telefonate – spiega Avetta -. Prendiamo atto dell’autorevole parere della Corte dei Conti ma chiediamo al governo un intervento urgente a sostegno dei Comuni e delle famiglie. La questione investe il Piemonte ma ha anche una portata nazionale, sottoporremo il tema all’Assemblea nazionale dei Piccoli Comuni che si terrà venerdì 5 luglio a Gornate Olona. I sindaci vogliono continuare ad offrire il servizio ai cittadini come hanno fatto fino ad oggi, contribuendo alle spese del servizio di scuolabus che altrimenti ricadrebbero totalmente sulle spalle delle famiglie”.