“La norma sul trasporto scolastico contenuta nel decreto istruzione, approvato ieri sera dal Consiglio dei Ministri, risponde in modo chiaro alle preoccupazioni rappresentate dai sindaci e dall’ANCI. Siamo molto soddisfatti, abbiamo vinto una battaglia importante. I Comuni, nell’ambito della propria autonomia e nel rispetto degli equilibri di bilancio, potranno continuare a gestire il servizio scuolabus come hanno fatto finora mentre per le famiglie non cambierà nulla”.
Così il presidente di ANCI Piemonte Alberto Avetta, il primo a farsi carico insieme ad ANCI nazionale delle istanze dei sindaci, preoccupati dal pronunciamento negativo della Corte dei Conti piemontese, interpellata da un Comune del novarese in merito alla possibilità di contribuire alle spese per l’erogazione del servizio di trasporto scolastico.
“ANCI si era attivata immediatamente scrivendo al Ministero dei Trasporti e al MIUR – ricorda Avetta – diverse le interrogazioni e gli ordini del giorno presentati in modo trasversale in Parlamento”. Tra i rappresentanti del territorio che si erano attivati per primi i deputati Davide Gariglio e Roberto Pella.
“Il chiarimento legislativo – dice l’on. Roberto Pella, vicepresidente vicario di ANCI nazionale e sindaco di Valdengo (BI) – è molto importante per i Comuni, in particolare per i più piccoli e per i territori a rischio di spopolamento. La norma approvata dal governo va nella direzione auspicata dall’ANCI”.
Il testo del decreto chiarisce che «Fermo restando l’articolo 5 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 63, la quota di partecipazione diretta dovuta dalle famiglie per l’accesso ai servizi di trasporto degli alunni può essere, in ragione delle condizioni della famiglia e sulla base di delibera motivata, inferiore ai costi sostenuti dall’ente locale per l’erogazione del servizio, o anche nulla, purché sia rispettato l’equilibrio di bilancio di cui all’articolo 1, commi da 819 a 826, della legge 30 dicembre 2018, n. 145».
Soddisfazione inoltre per l’approvazione definitiva dell’emendamento ANCI sulla programmazione degli interventi antincendio nelle scuole. “Finalmente i Comuni – dicono Pella e Avetta – avranno la possibilità di pianificare interventi triennali per la messa in sicurezza, attraverso un piano triennale straordinario 2019-2021 e lo stanziamento di risorse adeguate da parte del Ministero. Un risultato che risponde alle esigenze rappresentate dall’ANCI, dalle Città metropolitane e ovviamente dai Comuni, soprattutto da quelli più piccoli”.