Un confronto che entri nel merito, “una lettura autorevole e ragionata degli effetti della riforma” fornita da chi, come i sindaci, amministra ogni giorno con totale dedizione il patrimonio inestimabile delle città d’arte e di cultura del Paese.
Lo chiedono il presidente ANCI Antonio Decaro e il coordinatore ANCI Città metropolitane Dario Nardella in una lettera al ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli, a proposito della riorganizzazione del Ministero approvata di recente in Consiglio dei Ministri, in particolare su alcuni passaggi che potrebbero avere “un impatto sulle nostre Città con conseguenze penalizzanti nei confronti dei territori che amministriamo. Nello specifico – sottolineano Decaro e Nardella – preoccupa la dichiarata perdita della autonomia di alcune tra le maggiori istituzioni culturali delle nostre Città che, a fronte di questa modifica, non avrebbero più autonomia amministrativa e contabile”.
Nella lettera, ANCI evidenzia come questo aspetto della riforma “oltre a penalizzare il funzionamento del sistema museale nazionale, potrebbe anche ridurre l’apporto statale al miglioramento e all’efficientamento dei servizi culturali nelle nostre piazze e rivolto, soprattutto, alle nostre comunità. I sindaci e in particolare quelli delle grandi città d’arte – proseguono Decaro e Nardella – possono fornire gli elementi in grado di mettere in luce pregi e difetti di quel processo di riforma del sistema museale statale, avviato nel 2014”.