Terminata la fase 2 dell’emergenza, lo Stato deve investire sulla capacità dei Comuni, punto di collegamento tra lo Stato e i cittadini e vero motore della ripartenza. Il loro sforzo va riconosciuto e rilanciato, governo e parlamento devono dare risposte concrete alle istanze dei Comuni impostando una strategia nazionale articolata su sei cardini.
È quanto si legge nel documento licenziato, all’unanimità, dalla conferenza dei presidenti delle ANCI regionali, riunitasi lo scorso 24 giugno alla presenza del presidente di ANCI nazionale Antonio Decaro, del presidente del Consiglio nazionale Enzo Bianco e del vicepresidente vicario Roberto Pella, sindaco di Valdengo (BI).
Nel suo intervento il presidente Decaro ha ricordato di aver portato al confronto con il governo le ragioni dei sindaci e le esigenze dei Comuni. “Ce lo insegna la storia – ha detto Decaro – e lo testimoniano anche le direttrici per lo sviluppo indicate dalla Commissione europea: sostenibilità, trasformazione digitale e contrasto alla povertà e contrasto alla povertà sono tutte materie della sfera di azione degli amministratori locali, azioni che si attuano solo coinvolgendoci. Anche sotto il profilo degli investimenti nel 2019 il 24,4% delle opere è stato realizzato da Comuni e Città Metropolitane”. Decaro ha poi evidenziato “la trattativa avviata col governo che ha già portato dei primi, parziali, risultati, come le risorse riconosciute già tra Cura Italia e DL Rilancio, e che dovranno essere riconosciute a breve”.
In allegato, il documento approvato all’unanimità dalla Conferenza dei Presidenti delle ANCI regionali.