Investimenti e semplificazione amministrativa per l’attrattività: questo il tema del dibattito che ha caratterizzato la seconda parte della seconda giornata di lavori alla XXXVIII Assemblea annuale dell’ANCI. I Comuni, malgrado la pandemia, si sono confermati i migliori investitori pubblici nei primi sei mesi del 2021 con una crescita del 23% ma riusciranno a sviluppare la potenzialità degli investimenti previsti dal PNRR e quali sono le condizioni essenziali per riuscirci? A questa sollecitazione, arrivata dal giornalista del Sole 24 Ore Gianni Trovati, hanno risposto sindaci di grandi come di medie città.
“Quella che abbiamo davanti è una grande sfida per la quale è essenziale affrontare i nodi della semplificazione e del personale che ha subito negli ultimi anni tagli e riduzioni fortissimi. Ma, anche a quadro normativo invariato, i Comuni sono nelle condizioni di investire e di rendere il più possibile attrattivi i propri territori”, ha sottolineato Alessandro Canelli, sindaco di Novara, delegato ANCI alla Finanza locale e Presidente IFEL. Tre sono le condizioni perché questo accada secondo il delegato Anci: “Bisogna avere una visione della propria città nel futuro, sviluppare le competenze interne alle macchine amministrative formando adeguatamente il personale dopo anni di fermo; ma soprattutto, è necessario aprirsi al mercato puntando al rapporto coi privati che, non sono il diavolo, ma una fondamentale leva finanziaria da usare a pieno”.
”In questi anni gli enti locali hanno dimostrato di esserci sul terreno degli investimenti e chiuderemo sicuramente il 2021 con un incremento che sfiora il 39%”, gli ha fatto eco Michele De Pascale, presidente dell’UPI (Unione delle Province Italiane). “Il ritmo di crescita è sicuramente buono visto che interi comparti come edilizia scolastica e infrastrutture stradali sono stati dimenticati per tantissimo tempo”. Ma tutto questo non basta: “I Comuni devono attrezzarsi al meglio sul fronte della dotazione di personale e dell’organizzazione interna per poter reggere alla lunga. Lo potremo fare – ha rimarcato – anche se saremo in grado di restare uniti come comparto enti locali, evitando frammentazioni”.Ma secondo i sindaci il PNRR deve andare oltre l’obiettivo immediato della spesa e della messa in cantiere dei progetti previsti.
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