Il ministro dell’Interno, Marco Minniti, ha incontrato al Viminale i sindaci delle comunità libiche. All’incontro hanno partecipato anche il ministro dell’Interno della Libia, il presidente dell’ANCI, Antonio Decaro e il vicepresidente vicario Roberto Pella, il segretario generale della Farnesina, l’ambasciatore italiano a Tripoli e rappresentanti della Commissione Europea.
Al termine dell’incontro è stata approvata una dichiarazione congiunta, nella quale si sottolinea che “nello spirito dell’accordo bilaterale del 2 febbraio 2017, e sulla scorta di quanto deciso nell’incontro a cui hanno preso parte 14 sindaci libici lo scorso 13 luglio a Tripoli, Italia e Libia rinnovano il loro impegno a sviluppare una relazione speciale per fornire alle comunità locali più duramente colpite dall’immigrazione illegale, dal traffico di esseri umani e dal contrabbando, alternative di crescita e sviluppo. I giovani di quelle aree e di tutta la Libia meritano un futuro di speranza e libertà dalle minacce poste dalle organizzazioni criminali contro le loro regioni. Rinnoviamo la nostra ferma opposizione al traffico di esseri umani e ad ogni traffico illegale, e ci impegniamo a lottare con la massima determinazione contro i responsabili. I trafficanti sono un nemico comune.
Essi non hanno posto in una Libia governata dalla Legge e dal principio del rispetto dei diritti umani, e ricca di opportunità economiche. La Libia guarda con aspettativa al tempestivo sostegno dell’Italia e dell’Unione Europea ai progetti già proposti e che saranno proposti in futuro, finalizzati al miglioramento delle condizioni di chi vive nelle aree colpite dai traffici illegali. L’Italia continuerà a sostenere il Consiglio Presidenziale del Governo di Accordo Nazionale, quale partner principale in questo sforzo, nel momento in cui esso estende la propria autorità sul territorio libico e protegge le proprie frontiere”.
“Nelle prossime settimane – dichiara il vicepresidente vicario di ANCI, Roberto Pella – verranno attuate importanti iniziative congiunte con l’obiettivo di frenare drasticamente gli arrivi clandestini dall’Africa. Fondamentale è aiutare le persone a rimanere nelle proprie terre d’origine permettendo a loro una vita più che decorosa e non lontana dai propri familiari. Si è deciso di puntare sulla credibilità dei sindaci per sostenere sicurezza, sviluppo e rispetto dei diritti umani”.