“Siamo all’inizio del processo di cambiamento post pandemico che dovrà tenere conto delle peculiarità dei territori per combattere le disuguaglianze nell’elargizione dei servizi socio-sanitari ai cittadini. La promozione della salute in un contesto scolastico può essere definita come qualsiasi attività intrapresa per migliorare e proteggere la salute e il benessere di tutta la comunità scolastica”. Così Roberto Pella, vicepresidente vicario di ANCI nazionale, al Talk on Web su “Medicina Scolastica e Territorio”, occasione per discutere dell’importanza della scuola e del sistema scolastico promossa da IFEL e Fondazione The Bridge con la collaborazione di Federsanità,
“La scuola – prosegue Pella – deve essere considerata punto di riferimento centrale per la salute, anche per quanto riguarda la prevenzione. Gli amministratori stanno dando un supporto importante all’intero sistema scolastico, per non lasciare soli presidi, insegnanti ed educatori nel compito gravoso dovuto all’emergenza sanitaria. Penso alla gestione del trasporto pubblico, alle mense, ai servizi del dopo scuola ma anche, nell’interesse del benessere degli studenti, in una prospettiva post pandemica, alla ricostruzione degli spazi, all’efficientamento energetico e a nuove strutture che sarà possibile creare grazie alle risorse in arrivo dal PNRR e che i Comuni potranno gestire direttamente per asili nido e scuole”.
Il vicepresidente Pella ha tenuto a precisare che l’attenzione e l’impegno di ANCI e dei sindaci in queste materie non sia mai venuto meno in termini di collaborazione tra istituzioni e ha ricordato il progetto di legge approvato dal Parlamento sull’educazione alla cittadinanza promosso dall’associazione che comprende tra le materie di studio l’introduzione della salute, oltre all’alfabetizzazione.
“La nuova sanità al di fuori dell’ospedale – ha aggiunto Pella – prende ora forma fondamentale con la medicina territoriale che porterà in territori con piccolissimi Comuni la costruzione di case di comunità in cui saranno presenti medici di famiglia”.
Nel corso dell’incontro è stata presentata l’indagine realizzata dalla Fondazione The Bridge che ha visto il coinvolgimento dei protagonisti quali genitori, insegnanti e sindaci, analizza i desiderata, il percepito e la sensibilità rispetto alla relazione tra scuola, salute e città rispetto al nuovo concetto di medicina scolastica. I destinatari dell’indagine sono stati stakeholder fondamentali sui territori: i docenti, come membri della comunità scolastica coinvolti direttamente nella formazione dei giovani cittadini, i genitori, in quanto anello di congiunzione tra famiglie, scuole e territorio e i sindaci quali rappresentanti di uno dei principali setting per la promozione della salute.
“La pandemia in questi ultimi due anni ha dimostrato quanto la capacità di fare rete abbia avuto un ruolo determinante nella gestione dell’emergenza. Le amministrazioni comunali e le loro strutture sociali, insieme al Sistema sanitario nazionale e grazie anche all’apporto delle diverse espressioni della società civile e del Terzo settore, hanno dato prova di una straordinaria capacità di coordinamento e di governance del territorio”, così nel suo intervento ai lavori, invece, Alessandro Canelli, presidente iFEL e delegato alla finanza locale ANCI. “Il modello di stretta collaborazione tra i vari livelli istituzionali – ha spiegato il sindaco di Novara – che sono intervenuti sul territorio è stata la formula vincente per la gestione dei differenti bisogni espressi dai cittadini in un momento che non ha precedenti nella nostra storia. Le risorse del PNRR rappresentano, ora, un importante strumento per riorganizzare e restituire a tutte le aree del nostro Paese pari dignità e colmare così il divario digitale e le carenze strutturali del territorio. Nell’interesse del benessere e della salute, gli investimenti socio-sanitari dei prossimi anni posso cambiare tantissimo il sistema attuale in termini di benefici per i cittadini. Si pensi che solo per il 2022 il PNRR prevede 4 miliardi per gli enti locali, che hanno un anno di tempo per adeguarsi nel garantire al meglio servizi di assistenza a domicilio, tra le tante misure ed interventi”.
Entrando nel merito della medicina e del suo rapporto con il sistema scolastico, il Presidente di IFEL ha tenuto a precisare come la scuola sia punto di riferimento e ente facilitatore per la salute pubblica. “Siamo convinti che tutti i cittadini debbano godere della stessa qualità dei servizi e della possibilità di accedere alle cure in egual misura – ha concluso Canelli -. Riteniamo che tra i principali compiti dei nostri sindaci rientri il dovere di fornire risposte adeguate e omogenee alle istanze di salute espresse dal territorio. Ma per raggiungere pienamente questo obiettivo è necessaria una efficace attività multilivello di coordinamento tra primi cittadini, autorità sanitarie locali e regioni e il coinvolgimento delle scuole. Occorre lavorare per costruire il rapporto organico tra scuola e governance della sanità, una relazione organica e costante che, soprattutto a seguito della pandemia che abbiamo e stiamo drammaticamente vivendo, ci insegna come il sistema dell’educazione debba essere strettamente connesso a quello della prevenzione e tutela della salute pubblica”.