“La legge sui piccoli Comuni è anzitutto una grande vittoria di ANCI e in particolare di ANCI Piemonte, che rappresenta un’enorme platea di piccole realtà. È un grande risultato che sentiamo nostro”. Così Gianluca Forno, coordinatore Piccoli Comuni e Unioni di Comuni di ANCI Piemonte e sindaco di Baldichieri d’Asti, sull’approvazione del disegno di legge n. 2541 da parte del Senato, giunta dopo un attesa lunga tre legislature.
Sull’argomento interviene anche il presidente dell’associazione piemontese Alberto Avetta, sindaco di Cossano Canavese. “L’approvazione della legge – dice Avetta – sancisce finalmente la specificità dei piccoli Comuni, fissando il principio per cui questi centri hanno bisogno di politiche differenziate e rispettose delle loro peculiarità. Il Piemonte assieme alla Lombardia è tra le Regioni con la maggiore concentrazione di piccoli Comuni: sono 1066 quello che contano meno di 5.000 abitanti. La legge appena approvata certifica un’inversione di tendenza ossia la consapevolezza che la rete delle piccole comunità è una risorsa per il nostro Paese. È un grande risultato ottenuto con l’impegno di tutti e in particolare del collega Roberto Pella, sindaco di Valdengo e primo vicepresidente vicario della storia ANCI nazionale alla guida di un Comune sotto i 5.000 abitanti. Lo ringrazio per la sensibilità e la grande attenzione ai problemi del nostro territorio”.
“La legge è un passo significativo verso il riconoscimento delle peculiarità dei piccoli Comuni – ha aggiunto Roberto Pella – ma siamo soltanto agli inizi, la legge è un contenitore che va riempito, anche di risorse. Per il resto, saranno i decreti attuativi a dare forma al ddl. Determinante il lavoro di squadra svolto con il presidente della Consulta nazionale piccoli Comuni ANCI, Massimo Castelli, e con il presidente di ANCI Piemonte Alberto Avetta. Per quanto ci riguarda continueremo a presidiare l’argomento”.
Al Senato ieri pomeriggio assieme a una delegazione di amministratori locali anche Mario Lupo, sindaco di Barzano San Pietro e rappresentante dell’’Unione dei Comuni Comunità Collinare ‘Alto Astigiano’, di cui fanno parte nove Comuni. “Le risorse sono ancora poche, si parla di 100 milioni di euro in 3 anni ma si tratta comunque di un segnale importante, atteso peraltro da più 10 anni. Per comprenderne l’importanza basta riflettere su alcune situazioni: dalla scuola ai collegamenti internet i servizi che possiamo fornire non sono nemmeno lontanamente paragonabili a quelli dei grandi centri urbani. Per non parlare poi del rischio idrogeologico, che richiede continui interventi di manutenzione da parte dei Comuni. Vivere in periferia a queste condizioni è diventato difficile e il rischio di spopolamento è dietro l’angolo. La legge è una boccata d’ossigeno”.
Sul portale del Senato della Repubblica è disponibile il testo integrale della legge n. 2541.