La Giunta regionale del Piemonte ha definito le norme per la riapertura in sicurezza dei centri estivi per bambini e adolescenti dai 6 ai 17 anni, con il coinvolgimento delle Fattorie didattiche l’impiego degli operatori volontari del Servizio civile universale previa sottoscrizxione di apposito schema di accordo.

Lo scorso anno sono stati più di 650 i Comuni che hanno attivato almeno un centro estivo in Piemonte. Queste attività, oltre che dai Comuni, possono essere gestite da soggetti differenti quali oratori, cooperative sociali, fattorie didattiche.

ECCO LE PRINCIPALI REGOLE

Per quanto riguarda le sedi e la localizzazione deve essere possibile identificare una zona filtro per gli operatori e per gli utenti per il triage ed operazioni di vestizione/svestizione anche relativa all’utilizzo dei dispositivi di protezione).

La struttura deve essere dotata di idonea segnaletica e/o affissione di materiale informativo, possibilmente con pittogrammi affini all’utenza, rispetto alle indicazioni igienico comportamentali da tenere per contrastare la diffusione del Covid.

Ogni gestore, tenendo conto degli ambienti interni ed esterni e del numero di operatori di cui dispone, deve valutare la quantità di minori che è in grado di accogliere ogni giorno, considerando il rispetto del distanziamento fisico. Devono essere organizzati gruppi, con riferimento all’organizzazione di una pluralità di spazi diversi per lo svolgimento delle diverse attività in programma, prestando attenzione a non variarne la composizione, nonché ad evitare durante le attività possibili contatti tra gruppi diversi.

Andranno favorite il più possibile le attività all’aperto, tenendo conto di adeguate zone d’ombra, e l’organizzazione per turni dell’utilizzo degli spazi comuni in funzione della numerosità e delle dimensioni degli ambienti. Tutte le attività devono essere organizzate garantendo il necessario distanziamento sociale (con distanza interpersonale di almeno un metro) e senza lo scambio di oggetti.

Per potenziare la funzione educativa e sociale delle azioni che verranno sviluppate, sarà possibile prevedere momenti di collaborazione con soggetti, enti ed istituzioni che possano apportare contenuti specifici capaci di contribuire all’arricchimento dell’offerta a fini educativi, da svolgersi anche sul territorio. Ribadita l’assoluta necessità di evitare assembramenti come le feste, comprese quelle periodiche con le famiglie.

Molto importanti le regole che riguardano i pasti: mense separate, dove possibile, e organizzazione su più turni. Massima attenzione per posate, piatti e bicchieri, che non dovranno essere condivisi. Sarà possibile la consumazione del pasto all’aperto, qualora gli spazi lo permettano, garantendo la distanza di sicurezza e rispettando la divisione dei gruppi.
Per quanto riguarda i criteri di accesso, particolare riguardo dovrà essere riservato alle famiglie in situazione di vulnerabilità o di fragilità conclamata ed a quelle in cui entrambi i genitori o tutti gli adulti di riferimento lavorano.

COLLABORAZIONE CON IL SERVIZIO CIVILE

Sarà possibile impiegare gli operatori volontari del servizio civile universale nello svolgimento delle attività ricreative, affiancando e supportando gli operatori dei centri estivi senza peraltro sostituirli nei compiti che richiedono una specifica qualificazione professionale. In nessun caso gli operatori volontari potranno sostituire personale dipendente o a contratto degli enti titolari del servizio.
Il ricorso ai volontari del Servizio civile verrà riconosciuto sia presso centri estivi già accreditati, sia presso strutture pubbliche che segnalano esigenze specifiche e organizzazioni private senza scopo di lucro non accreditate. In tali casi, si configura un “gemellaggio” tra l’ente di Servizio civile, cui afferiscono gli operatori volontari, e l’ente ospitante.

FATTORIE DIDATTICHE

I ragazzi potranno trascorrere la loro esperienza di centro estivo anche in una Fattoria didattica, dove avranno la possibilità di mettersi in rapporto con l’agricoltura nelle sue molteplici sfaccettature: attività economica, tecnologica, culturale, di allevamento e di produzione di beni e servizi, in equilibrio con i cicli della natura e dell’ambiente secondo un modello di sostenibilità.
Si tratta di strutture che hanno l’obiettivo di aumentare la conoscenza delle attività agricole e ciò che ne consegue, incrementandone l’esperienza, sia da un punto di vista pratico e relazionale, sia da un punto di vista contenutistico e scolastico.