La prima giornata della XXXV Assemblea annuale dell’Anci si è svolta alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. I lavori sono stati inaugurati dal presidente del Consiglio nazionale Enzo Bianco, dal sindaco di Ravenna e presidente Anci Emilia Romagna, Michele de Pascale, dal sindaco di Rimini Andrea Gnassi e dal presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Subito dopo la relazione del presidente dell’Anci Antonio Decaro, è intervenuto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
“In 117.147 amministratori locali comprendono ed apprezzano il significato della sua presenza alla nostra Assemblea. Il rigoroso rispetto della Costituzione e di suo garante si accompagna, nella sua azione, alla sensibilità ed attenzione verso i nostri problemi, insieme ad equilibrio e determinazione in un momento delicato nella vita del Paese. La Sua presenza è motivo di incoraggiamento: sindaci ed amministratori La ringraziano sentitamente per questo”. Lo ha affermato il Presidente del Consiglio Nazionale Anci Enzo Bianco rivolgendosi al Capo dello Stato Sergio Mattarella in apertura dei lavori.
“Di questo incoraggiamento oggi abbiamo bisogno più che mai”, ha aggiunto Bianco. “Posti di fronte ai tribunali amministrativi, alla magistratura ed alle corte dei Conti chiediamo solo di essere messi nelle condizioni di poter svolgere al meglio le nostre funzioni: che ci si controlli ma senza scaricare su di noi pesi insostenibili”.
A far eco al presidente del Consiglio nazionale di Anci, il presidente di Anci Emilia Romagna e sindaco di Ravenna, Michele de Pascale che ha posto l’accento sulla necessità di un dialogo costante con le istituzioni.
“Non siamo un semplice comparto della Repubblica. Il Titolo V della Costituzione ci riconosce come i primi costituenti della Repubblica perché preesistiamo ad essa. Siamo i primi attori ma non sempre questo ruolo ci viene riconosciuto, come dimostrato dal destino delle Province, umiliate e lasciate da sette anni in un limbo, e dalla questione legata al bando periferie, risolta in parte lo scorso giovedì. Nessuno è depositario della verità – ha proseguito – serve quindi un confronto aperto fatto di modestia e umiltà. Le nostre amministrazioni sono ogni giorno animate da programmi diversi ma tutti noi siamo consapevoli di ricercare sintesi innovative che soddisfino interessi diversi dei nostri cittadini: dallo sviluppo economico all’ambiente, dalla sicurezza alle opere pubbliche”.
Comuni e città propulsori di innovazione e cambiamento come ha ricordato il padrone di casa, il sindaco di Rimini Andrea Gnassi nel suo intervento. “Caro presidente, come ha più volte lei stesso riconosciuto, i Comuni sono il tessuto connettivo del paese. I Comuni restano il pilastro della vera democrazia per perseguire il bene comune nelle nostre comunità. Siamo prima di tutto cittadini, come recita anche lo slogan della nostra Assemblea, e appena eletti non ci riconosciamo in nessun altro colore se non in quello della fascia tricolore. I Comuni hanno sperimentato, già con la legge di riforma degli anni Novanta, nuove forme di governance urbana che non si sono tradotti però in una visione comune del paese” è necessario, per questo, – ha concluso – “puntare su un patto permanente tra autorità centrale e autonomie locali perché le città possano avere risorse per cambiare”.
Comuni non sono solo pilastro della democrazia ma anche centrali nel rapporto con l’Europa come ha sottolineato il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini: “Spetta a noi amministratori pubblici saperne cogliere a pieno le possibilità, senza capri espiatori, perché di una politica che sa solo indicare senza trovare soluzioni, i cittadini si stancano. L’Europa è mercato comune e di crescita. l’Europa è stata ed è anzitutto questo: una storia di pace che dura ormai da oltre 70 anni e un progetto di pace per il futuro dei nostri figli, come ci ricorda spesso lei, presidente Mattarella”.
Oltre 7mila presenze previste nei tre giorni dell’Assemblea, che ospita come al solito, parallelamente ai lavori istituzionali, anche AnciExpo, l’incontro di grandi nomi del mondo dell’imprenditoria, con oltre 150 stand in una superficie espositiva di circa dodicimila metri quadrati, con 11 sale collaterali in cui si svolgono oltre 60 convegni a latere. Saranno in tutto nove le sessioni tematiche della plenaria, tre le tavole rotonde e circa 90 i relatori presenti. L’appuntamento riminese ruota intorno ad alcune parole chiave della Costituzione: lavoro, uguaglianza, cultura, salute, ambiente, identità ed autonomia. Una sessione dei lavori sarà dedicata all’autonomia nell’ambito della Repubblica una ed indivisibile, mentre un apposito spazio alle Periferie e alle 96 città ammesse al bando dopo il ritrovato accordo con il governo per il completamento dei progetti. L’Assemblea dedicherà poi un momento particolare anche al tema dell’Educazione alla Cittadinanza, con la campagna di raccolta firme promossa dall’Anci per rendere obbligatoria questa materia scolastica, attraverso una proposta di legge di iniziativa popolare. Durante la tre giorni saranno presenti nei locali della Fiera autenticatori per raccogliere le firme.