“Il ritocco dell’indennità dei sindaci dei Piccoli Comuni non è la panacea di tutti i mali, ma è un segnale importante che attendevamo da tempo. Due anni fa eravamo stati i primi a sollevare la questione, in occasione dell’assemblea annuale dei Piccoli Comuni ANCI svoltasi a Viverone. Ora, dopo una lunga mediazione del nostro presidente nazionale Antonio Decaro, del vicario Roberto Pella e del coordinatore nazionale Piccoli Comuni Massimo Castelli, qualcosa finalmente si è mosso. È una vittoria che sentiamo anche nostra”.
Così Gianluca Forno, coordinatore Piccoli Comuni e Unioni di Comuni di ANCI Piemonte e sindaco di Baldichieri d’Asti, dopo l’approvazione da parte della Commissione Finanze della Camera di un emendamento al Decreto Fiscale che aumenta l’indennità dei sindaci dei Comuni fino a 3.000 abitanti portandola a 1.400 euro netti al mese, grazie ad un fondo statale di 10 milioni di euro.
“È anzitutto una questione di dignità: in questi anni il ruolo dei Sindaci ha perso attrattività mentre le responsabilità sono aumentate e, con esse, è cresciuta la disaffezione dei cittadini dalla politica – continua Forno -. Improbabile per un giovane pensare di ipotecare la propria vita personale e professionale in cambio di un compenso ridicolo, spesso inferiore al “tetto” del reddito di cittadinanza”.
Un campanello d’allarme era suonato del resto lo scorso mese maggio quando, alle elezioni amministrative, in alcuni Comuni piemontesi non si erano trovati candidati sindaci ed era scattato il commissariamento d’ufficio.
“Un problema che – come spiega Stefano Costa, vicepresidente di ANCI Piemonte con delega alla montagna – aveva interessato le aree più disagiate della nostra regione, quelle con i territori più estesi e più fragili dal punto di vista geomorfologico. A volte, purtroppo – continua Costa – dimentichiamo che i Sindaci sono garanti, davanti alle loro piccole comunità, di responsabilità molto serie e gravose. Basti pensare al maltempo dei giorni scorsi. L’aumento delle indennità è una grande vittoria per la nostra democrazia ed è un segnale d’attenzione verso i territori montani e rurali e verso tutte quelle realtà a rischio di spopolamento. Bene anche l’emendamento che equipara l’indennità dei presidenti di provincia a quella del sindaci dei comuni capoluogo. Sono 76 i sindaci, spesso provenienti da piccoli Comuni, che dal 2014 ad oggi si sono fatti carico in modo gratuito e del tutto volontario della situazione difficile delle province per via della mancata riforma Delrio”.
Interessati all’incremento delle indennità tutti i Comuni italiani con popolazione sotto i 3.000 abitanti. Si tratta complessivamente di 4.367 enti, ben 942 dei quali soltanto in Piemonte.