“Oggi abbiamo espresso, con forza, le richieste che rappresenteremo presto alle istituzioni europee. Nei prossimi giorni completeremo un documento unitario, condiviso con altri rappresentati dei piccoli Comuni europei, che chiederà più attenzione verso i ‘piccoli’ dell’Ue: in Italia come in Europa, essi rappresentano l’ossatura di tutte le comunità nazionali”. Così il vicepresidente vicario di ANCI, Roberto Pella, sindaco di Valdengo (BI), al termine del meeting dei piccoli Comuni europei tenutosi a Roma e presieduto proprio da Pella, in qualità di presidente di turno della Confederazione piccoli Comuni dell’Unione Europea.
“Dalla riunione di oggi – spiega Pella – sono emerse preoccupazioni comuni dai diversi rappresentanti delle piccole municipalità europee ma non sono mancate proposte, che sintetizzeremo in un documento unitario che ci auguriamo funga da riferimento per una maggiore rappresentanza politica dei piccoli Comuni all’interno delle strategie comunitarie”.
“Abbiamo bisogno di imparare dalle altre esperienze europee – ha detto il segretario generale ANCI Veronica Nicotra – poiché il nostro paese sconta un ritardo di fondo nella capacità di adattare le politiche nazionali alle esigenze dei piccoli Comuni. Come Associazione, da almeno otto anni incalziamo i governi per arrivare ad un assetto istituzionale adeguato alla governance delle piccole realtà, che rappresentano la maggioranza dei Comuni italiani”.
A guidare i lavori il presidente del Consiglio Nazionale ANCI Enzo Bianco, secondo il quale “il Comitato delle Regioni gioca un ruolo fondamentale di raccordo comunicativo tra le istituzioni europee ed i cittadini ma deve smettere di essere solo un ‘parerificio’. Deve piuttosto reclamare che a livello decisionale ci sia la massima attenzione verso una strategia che affronti in concreto i temi che stanno a cuore delle autonomie locali”.
Nella bozza di documento presentato oggi sono stati indicati alcuni capisaldi che faranno da apripista per una proposta complessiva per dare centralità alle piccole e medie comunità. Dai principi di sussidiarietà e proporzionalità, da monitorare affinché se ne confermi il rispetto, alla garanzia di servizi municipali di pregio e di sostegno verso le piccole e medie imprese, centrali per un’economia sana che miri a contrastare in concreto lo spopolamento dei piccoli Comuni anche favorendo l’occupazione.
E ancora, promozione della cooperazione per la gestione associata dei servizi tra i Comuni e rafforzamento delle intercomunalità volontarie e incentivate, quali strumenti di coesione per rafforzare la governance locale, nel rispetto delle singole identità. Infine l’innovazione, prioritaria per i sindaci dei piccoli Comuni europei che hanno ribadito come sia necessario investire a partire dalla banda larga e la digitalizzazione, fondamentali per avvicinare i centri urbani alle aree interne.
Alla riunione di oggi sono intervenuti, tra gli altri, il coordinatore nazionale piccoli Comuni Anci, Massimo Castelli, il vicepresidente nazionale e delegato Aree interne Matteo Bianchi, il presidente dell’associazione piccoli Comuni francesi, Christophe Bouillon, il vicepresidente dell’associazione Comuni tedeschi Roland Schafer, il presidente di ANCI Piemonte Alberto Avetta e la coordinatrice della delegazione italiana al Comitato delle Regioni, Micaela Fanelli.
“La rete dei piccoli comuni europei – ha dichiarato Avetta al termine dell’incontro – può contribuire efficacemente a ridurre la distanza con l’Europa. Adottare politiche adeguate (nel rapporto tra urbano e rurale), differenziare (fiscalità agevolata per le aree rurali, fondi UE dedicati) e impegnarsi sulle connessioni (trasporti, assistenza, banda ultra larga) sono le azioni urgenti, necessarie e condivise dai comuni”.