“Come sindaci conosciamo i nostri diritti e i diritti dei nostri territori, siamo abituati a lottare per difenderli, ma sappiamo ancora di più che il primo dovere di un sindaco è non solo restare e creare le condizioni per far rimanere lì gli abitanti ma anche combattere insieme lo spopolamento. Una sorta di valanga che, se non contrastata, ci travolgerà tutti. Se si spopola un piccolo Comune, infatti, non è un problema di quel Comune, ma del Paese. Ma ai sindaci, per poter svolgere con dignità ed efficacia il ruolo per il quale i cittadini li hanno votati, servono risorse, strumenti e meno vincoli burocratici”.
Lo ha affermato il presidente dell’Anci Antonio Decaro rivolgendosi ai rappresentanti del governo e ai quasi quattromila sindaci di piccoli Comuni che hanno partecipato alla seconda edizione di “Sindaci d’Italia” organizzato da Poste italiane. Ai lavori, nel centro congresso La Nuvola, a Roma, sono intervenuti il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, i ministri dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri, del Lavoro Nunzia Catalfo, per gli Affari Regionali e le Autonomie Francesco Boccia, per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione Paola Pisano, per il Sud e la Coesione territoriale Giuseppe Provenzano, e per i Beni e le attività culturali e per il turismo Dario Franceschini.
Decaro nel suo intervento ha parlato degli ostacoli che la burocrazia pone all’azione dei primi cittadini. “Un paradosso del nostro Paese è che gli amministratori di Moncenisio, il Comune più piccolo di Italia con meno di 30 abitanti, hanno le stesse responsabilità, in termini di adempimenti, le stesse leggi e le stesse regole che hanno gli amministratori di Roma, che ha qualche milione in più di abitanti e uno Stato estero al proprio interno”, ha sottolineato, aggiungendo che un gravissimo problema per chi amministra i piccoli Comuni è non poter contare sul segretario generale. “Così il sindaco è davvero solo”.
Decaro ha quindi ricordato la proposta di legge dell’Anci “Liberiamo i sindaci”, sulla quale a breve i sindaci saranno ascoltati in audizione. “Se liberiamo i sindaci, liberiamo le comunità e i territori. Senza semplificazione amministrativa, un sindaco non può svolgere il suo lavoro e questo significa condannare quel Comune all’inerzia, significa allontanare i cittadini dalle istituzioni”.
Infine, un altro appello al governo sulla necessità di riconoscere un’indennità per i sindaci almeno pari a 1500 euro al mese. “Non è giusto che a fronte delle responsabilità richieste siano percepite indennità ridicole. In alcuni casi forse una pacca sulla spalla sarebbe più onesta, vi gratificherebbe di più”, ha aggiunto Decaro rivolto alla platea dei sindaci. “Questa è per noi una battaglia di merito: riconoscere un’indennità di 1.500 euro netti come soglia minima, a prescindere dalla popolazione perché i sindaci dei piccoli Comuni lavorano quanto gli altri e come gli altri”.
L’appello del presidente Anci è stato raccolto dal ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri intervenuto durante la mattinata. “Personalmente non sarei contrario a riconoscere ai sindaci una indennità di 1.500 euro al mese: le risorse necessarie possono essere recuperate dai risparmi di ministeri e parlamento”, ha spiegato.
Alla voce di Gualtieri si è sommata quella del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha innanzitutto ricordato come il governo segua con molta attenzione la proposta legislativa Anci ‘Liberiamo i sindaci’. Quindi ha ricordato che il prossimo 7 novembre si aprirà presso il ministero degli Affari regionali un tavolo con tutti gli enti locali per “coordinarci meglio e raccogliere le istanze relative alla manovra. Rendiamo questo tavolo permanente così che si occupi di tutte le istanze dei sindaci, come la possibile revisione del Testo unico degli enti locali, la questione dei segretari comunali, e i rimborsi che devono essere riconosciuti a quei primi cittadini che spesso sostengono in prima persona spese per il bene della comunità. “Sono sensibile al ragionamento che chi si assume precise responsabilità debba oggi avere anche una minima corrispondenza sul piano economico”, ha concluso Conte.
Infine, a conclusione della giornata, l’Ad di Poste Matteo Del Fante ha sottolineato il mantenimento degli impegni assunti nel 2018 dall’azienda con i piccoli Comuni. “Abbiamo aperto una nuova strada e ci poniamo nuovi obiettivi per il prossimo anno: come l’avvio di programmi di educazione finanziaria e digitale; Pos gratuiti ai Comuni per i servizi di pagamento digitale; l’uso di mezzi “green” per il recapito della posta; l’installazione di locker nei Comuni privi di ufficio postale; l’installazione di cassette postali smart a tecnologia digitale; l’attivazione di servizi di informazione per i cittadini; la realizzazione di nuovi eventi filatelici per meglio valorizzare le tradizioni e le realtà del territorio; e una nuova flotta green con riduzione emissioni del 40 per cento”, ha annunciato Del Fante (leggi gli interventi dei sindaci).