8 marzo 2023

L’ANCI ha dedicato la ricorrenza dell’8 marzo alla condizione femminile in Afghanistan e in Iran per esprimere una ferma presa di posizione contro l’operato dei governi di questi Paesi. I Comuni italiani sono stati invitati ad adottare una mozione unitaria di condanna che li impegni ad organizzare iniziative dedicate alle donne iraniane e afgane.

Tanti gli appuntamenti organizzati nei Comuni italiani. In Piemonte, la città di Torino ha dato vita ad una serie di eventi e incontri pubblici, tra cui quello in programma proprio l’8 marzo (“Lavorare meno, lavorare meglio, lavorare tutte”) incentrato sulle tematiche dell’uguaglianza sul lavoro e dello sviluppo occupazionale.

“Abbiamo aderito con convinzione alla campagna promossa dall’ANCI – ha detto Jacopo Rosatelli, assessore al Welfare, Diritti e Pari Opportunità del Comune di Torino -. Quanto sta avvenendo in Afghanistan e in Iran ha determinato dei cambiamenti radicali nella vita delle donne, delle ragazze e delle bambine i cui diritti vengono quotidianamente calpestati e negati”.

Negli ultimi mesi, l’Amministrazione comunale torinese ha organizzato e preso parte a diverse iniziative di sensibilizzazione dedicate alla causa della libertà. Tra queste l’approvazione lunedì 6 marzo, da parte del Consiglio comunale, di un ordine del giorno intitolato “Donna, vita, libertà – solidarietà alle donne iraniane” su proposta del consigliere comunale Vincenzo Andrea Camarda, vicepresidente di ANCI Piemonte con delega alle politiche sociali.

“Le amministrazioni comunali – spiega il vicepresidente Camarda – sono da sempre in prima linea nell’accoglienza, nella solidarietà e nell’integrazione di coloro che fuggono da persecuzioni e repressioni. Viviamo un momento storico particolarmente delicato, che mette in discussione diritti riconosciuti da decenni se non da secoli. Da qui l’importanza di non restare in silenzio”.

I Comuni italiani sono stati invitati ad inviare le mozioni approvate al titolare dell’Ambasciata della repubblica islamica dell’Iran per chiedere con forza la cessazione delle esecuzioni capitali e dell’uso sproporzionato della forza contro i manifestanti non violenti, nonché di rispettare rigorosamente i principi sanciti dalla Convenzione internazionale sui diritti civili e politici. Le mozioni andranno inviate anche ai presidenti di Camera e Senato e del Consiglio, oltre che alle Presidenti del Parlamento Europeo e della Commissione UE, affinché promuovano l’inserimento degli autori di tali violenze nelle liste dei terroristi internazionali.

DIRITTI NEGATI DELLE DONNNE

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