“La diminuzione delle risorse destinate ai Comuni che hanno scelto la fusione, dovuta alla costituzione di nuove fusioni a fronte dell’invarianza del fondo statale, rischia di non consentire un corretto avvio delle esperienze più recenti e di mettere in discussione l’erogazione e la gestione efficace dei servizi da parte degli enti che hanno creduto in questo percorso innovativo”. Così Roberto Pella, vicepresidente vicario ANCI e sindaco di Valdengo (BI), e Massimo Castelli, coordinatore ANCI piccoli Comuni.
“Sul tema avevamo già evidenziato criticità e richiesto ulteriori risorse per rispondere alle aspettative dei Comuni, il cui numero è aumentato negli ultimi anni. Richiesta ribadita con forza durante i lavori della Conferenza Stato-Città di qualche settimana fa, dove l’Associazione ha sottolineato proprio l’insufficienza dei contributi statali rispetto al fabbisogno dei Comuni (pari al 60% dei trasferimenti erariali attribuiti per l’anno 2010) e prospettato la necessità di una integrazione del fondo statale con risorse diverse dal Fondo di solidarietà comunale”.
Il tema era già stato rimarcato dall’ANCI nel mese di maggio, in una lettera del segretario generale Veronica Nicotra al Ministero dell’Interno. “Per la prima volta – si legge nella missiva – il fondo previsto non copre la percentuale del 60% a causa dell’aumento del numero di fusioni e del mancato incremento corrispondente del contributo statale. Si fa presente l’opportunità di valutare un’integrazione del fondo che risulta carente di circa 25 milioni”.
Pella e Castelli concludono: “Auspichiamo il mantenimento della linea che incentiva i Comuni a stare insieme nelle forme previste dall’ordinamento per migliorare la qualità dei servizi erogati alle comunità. Chiediamo che venga portato a compimento il percorso di approvazione delle nuove norme in materia di gestione associata, peraltro già condiviso nel tavolo presieduto dal sottosegretario all’Interno Stefano Candiani”.