“Chiediamo con forza al Governo e al Parlamento di stanziare i 31 milioni che mancano all’appello per garantire nel 2019 i contributi necessari ai Comuni che hanno scelto negli anni la via delle fusioni, così come previsto dalla legge in vigore. Il Governo ci accordi un incontro urgente, mentre il Parlamento segua con attenzione il problema per trovare una soluzione immediata nel più breve tempo possibile”. Lo afferma il presidente della commissione Finanza locale dell’ANCI, Mauro Guerra, che ha presieduto un incontro nella sede nazionale dell’Associazione con numerosi rappresentanti di Comuni nati da fusione, riuniti per elevare una protesta istituzionale molto forte per il taglio dei trasferimenti e degli incentivi loro destinati.
“C’è un patto repubblicano tra lo Stato e i Comuni – spiega Guerra – per il quale i Comuni hanno diritto per dieci anni al 60% dei trasferimenti che ricevevano nel 2010. A metà dell’esercizio finanziario 2019 non sono sostenibili tagli che arrivano fino al 58% sui contributi e sugli incentivi alle fusioni. In questo modo si finisce per scardinare i bilanci, anche quelli spesso costruiti da commissari prefettizi che hanno preso la gestione degli enti dopo l’approvazione delle leggi istitutive delle fusioni. Oltre ai risparmi ed ai risultati di sistema, grazie ai Comuni fusi – sottolinea il rappresentante ANCI – lo Stato quest’anno risparmia, ad esempio, molti milioni di euro sui fondi e contributi destinati ai piccoli Comuni per spese di investimento in interventi di messa in sicurezza, efficientamento energetico e sviluppo del territorio, in quanto i Comuni più grandi nati dalle fusioni ricevono contributi inferiori a quelli che avrebbero ricevuto da separati”
“Ripristiniamo il dovuto per quest’anno. Superata questa emergenza, e garantita ai Comuni fusi la possibilità di chiudere i loro bilanci – osserva Guerra – siamo pronti come Anci ad un confronto, in vista della prossima legge di bilancio, sulle prospettive, sui criteri e sulle modalità di sostegno ad interventi di razionalizzazione, efficientamento e adeguamento del sistema delle autonomie locali. Tra questi vi sono i processi di fusione che si sono avviati in questi anni e quelli che si potranno avviare. Si fanno le fusioni, volontarie, per dare servizi migliori ai cittadini, per fare investimenti che comportano poi risparmi della spesa corrente: questa prospettiva dev’essere rispettata e garantita”, conclude il presidente della Commissione ANCI.