La norma del decreto sul reclutamento del personale per il PNRR che abroga l’obbligo del nulla-osta per la mobilità nelle amministrazioni pubbliche, rischia di determinare la definitiva paralisi nei Comuni, che sono tradizionalmente quelli più aggravati dalla stessa mobilità.
L’ANCI chiede l’inserimento del comparto nelle deroghe già previste. In caso contrario, i Comuni non riusciranno a garantire i servizi essenziali. Il rischio è un costante depauperamento delle competenze professionali in tutti gli enti, dai più piccoli ai più grandi.
Il trattamento retributivo medio negli enti locali è infatti inferiore rispetto al resto della PA e l’assenza di regole determinerà una grande richiesta di mobilità, con criteri di diniego imprecisi che determineranno un sicuro contenzioso. Troppo spesso si innescano flussi di mobilità in uscita che lasciano sguarniti gli uffici comunali delle migliori professionalità.
Si tratta, dunque, di una norma critica per tutti i Comuni, che può avere effetti gravi sull’organizzazione degli uffici, nonché un impatto rilevante sulla spesa pubblica. Per questo motivi, l’ANCI ha chiesto al Parlamento di disapplicarla, come già previsto per i comparti della sanità e della scuola.