“Una situazione inedita, in rapida evoluzione, con scenari che cambiano velocemente e con l’attivazione di tante strutture e anche del sistema nazionale di protezione civile che in una situazione così complessa ha un ruolo complementare alle altre azioni che si stanno svolgendo”. Così il capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, nel corso dellla conferenza stampa organizzata per illustrare l’ordinanza relativa all’accoglienza della popolazione ucraina colpita dalla guerra.
Sono oltre 9.000 i profughi entrati in Italia finora, prevalentemente donne e minori. Lo ha fatto sapere il Viminale in una nota.
“Dalla frontiera terrestre italo-slovena le persone che stanno arrivando aumentano progressivamente, ma con flussi al momento gestibili”, ha detto il Capo Dipartimento. “Ci vogliamo preparare al momento in cui i numeri dovessero essere meno gestibili sia dal punto di vista sanitario sia da quello operativo”. Nelle prossime ore si svolgeranno alcune riunioni per fare il punto della situazione.
In queste ore, tramite la Croce Rossa Italiana, sono già state inviate in Ucraina 200 tende e attrezzature per 1000 posti letto.. Per quanto riguarda gli impegni istituzionali, otto Regioni hanno dato disponibilità di attrezzature e mezzi. In particolare, il Piemonte ha messo a disposizione l’ospedale da campo della Maxiemergenza 118, da posizionare ai confini dell’Ucraina per curare i feriti di guerra.
Intanto, il ministero della Salute ha allertato le Regioni perché predispongano risorse per garantire tamponi e vaccini anti-Covid ai rifugiati dell’Ucraina. Lo indica la nuova circolare ministeriale “Crisi Ucraina – Prime Indicazioni per le Aziende Sanitarie Locali“.
Infine, sui rischi di fughe di radioattività, il Capo Dipartimento ha evidenziato che “l’Italia è in stretto contatto con vari enti di controllo. Inoltre c’è un piano che è previsto e vige già dal 2010. Nei mesi scorsi avevamo iniziato una revisione del piano che è in fase di definizione, è in itinere un ulteriore aggiornamento. Il Piano esiste e vorremmo non doverlo attuare”.
Leggi anche il Decreto 2 marzo 2022 del Ministero della Difesa che autorizza la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari alle autorità governative dell’Ucraina.