“Sul tema dell’energia e sul ruolo dei Comuni nel disseminare politiche di innovazione nelle proprie comunità si sta facendo abbastanza, anche alla luce di fattori esterni e misure di investimenti straordinarie. Come ANCI, nonostante le tante esperienze realizzate dai Comuni, registriamo l’assenza nella proposta di RePowerEU approvata dalla Commissione Ue, di un programma nazionale con al centro l’efficientamento del patrimonio pubblico oltre che un sostegno di quello privato. Anche rispetto ai tanti miliardi del REPowerEU, è grave che il ruolo dei Comuni resti marginale e che manchi una strategia a tappe forzate per un salto di qualità ulteriore sull’efficientamento”. Lo ha evidenziato il segretario generale dell’ANCI, Veronica Nicotra, intervenendo a Bologna alla prima giornata formativa del roadshow Italia in Classe A, il programma nazionale per la formazione e informazione sull’efficienza energetica, promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e realizzato dall’Agenzia Nazionale per l’Efficienza Energetica dell’ENEA.
Come aspetto positivo innescato dal Pnrr, Nicotra ha ricordato il fatto “che il regolamento del Next Generation Eu prevede che almeno il 37% degli investimenti debba sostenere la transizione energetica e il contrasto ai cambiamenti climatici. Pur mancando un quadro organico, i soggetti attuatori, ad iniziare dai Comuni, sono tenuti a rispettare tale target per il quale nelle varie misure esiste una trasversalità che attiene all’obiettivo di efficientamento”, ha sottolineato. E questo riguarda “diverse iniziative, come i sei miliardi stanziati per le piccole e medie opere, le misure sulla mobilità sostenibile, le colonnine di ricarica elettriche, la misura del Pinqua che lega la rigenerazione urbana con il recupero del patrimonio per nuove proposte di housing sociale, o ancora quella delle isole verdi”.
Il segretario generale si è poi soffermato sul tema delle comunità energetiche. “Siamo arrivati con una certa lentezza alla definizione dei decreti attuativi, ma la forma giuridica su cui innestare il ruolo del Comune non è ancora molto chiara. Infatti, ci sono diverse possibilità: dal ruolo di ente che attiva una infrastruttura per il risparmio energetico sul patrimonio pubblico, a quello di pivot per infrastrutture di privati, oppure alla sola attività di informazione e sensibilizzazione presso la comunità provando ad aggregare la cittadinanza”, ha osservato.
Più in generale, Nicotra ha sottolineato “l’esigenza, anche rispetto agli enti nazionali che hanno la missione di implementare i processi efficientamento energetico, di un maggiore coordinamento realizzando insieme un’alleanza che supporti tutte le pubbliche amministrazioni”. Tutto questo “per assistere al meglio i Comuni alle prese con le diagnosi energetiche, ad iniziare dagli enti più piccoli e con minori risorse disponibili per la fase propedeutica alla programmazione degli interventi”. Da questo punto di vista “è importante anche la condivisione di una base dati sui Comuni e i territori che stiamo portando avanti sempre insieme al GSE”.
“In questi anni molto è stato fatto per la semplificazione delle regole, anche se ci sono resistenze importanti da alcune istituzioni. Ora va messo ordine nelle numerose semplificazioni avvenute e capire cosa migliorare, per realizzare una politica autonoma da parte dei Comuni in un quadro di regole il più possibile chiaro, semplice ed applicabile”, ha concluso Nicotra.