Si è insediato ufficialmente presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri il gruppo di lavoro nazionale sul dissesto idrogeologico presieduto dal ministro per la Protezione civile e il Sud, Nello Musumeci. Lo stesso ministro, avviando i lavori, ha indicato quattro priorità: semplificazione normativa, certezza delle competenze, efficienza dei soggetti incaricati degli interventi ed efficacia dei loro tempi di realizzazione, considerando l’attivazione di poteri sostitutivi in caso di inerzia o ritardo dei tempi assegnati.
ANCI condivide gli obiettivi fissati dal ministro Musumeci, che dovrebbero portare nel giro di qualche mese, oltre alla ricognizione puntuale delle criticità presenti, alla condivisione delle proposte di semplificazione normativa e soprattutto di realizzazione degli interventi, partendo dalla effettiva disponibilità delle risorse adeguate svolgerli.
I tecnici ANCI hanno illustrato i nodi critici da superare nelle attuali cinque fasi previste dal Dpcm del 2021, dalla presentazione dell’intervento nella piattaforma RENDIS alla valutazione economica e alla successiva procedura di appalto. ANCI reputa necessaria una semplificazione delle procedure, che per la sola fase di progettazione hanno una durata media di oltre due anni, tenuto conto anche delle difficoltà che si incontrano nella validazione da parte delle autorità di bacino.
Rilevante, inoltre, il tema delle indagini geologiche, che per gli interventi più impegnativi sono particolarmente onerose. Da considerare, infine, la fase di ponderazione degli stessi interventi, la cui priorità è definita dalle regioni e validata dal ministero dell’Ambiente.