“La relazione della Corte dei Conti conferma quanto diciamo da tempo, cioè che i Comuni sul PNRR hanno fatto sin qui in pieno la propria parte, producendo uno sforzo straordinario. Nonostante la cronica mancanza di personale e le tante difficoltà di partenza, i Comuni hanno risposto ai bandi entro i termini stabiliti e anzi hanno presentato progetti per una cifra doppia rispetto a quella disponibile con il PNRR: cioè per 80 miliardi di euro, contro i 40 assegnati”.
Lo ha detto il presidente dell’ANCI, Antonio Decaro, intervenendo nel corso della presentazione alla Camera dei Deputati del rapporto semestrale della Corte dei Conti sulla realizzazione del PNRR.
“I Comuni – ha dichiarato il presidente ANCI – sono ora nella fase di sottoscrizione delle convenzioni con i ministeri, in attesa delle autorizzazioni da parte delle Sovrintendenze, delle valutazioni d’impatto ambientale, e di impatto paesaggistico per poi procedere con l’aggiudicazione dei lavori. Di ritardi nei lavori, per la parte del PNRR che riguarda i Comuni, non si può proprio parlare. E in ogni caso ricordiamo che i Comuni sono destinatari di circa 40 miliardi sui circa 200 che compongono il PNRR, quindi circa il 20 per cento del totale”.
Decaro ha poi invitato a “stare lontani da polemiche e dalla tentazione di risolvere tutto con il gioco dello scaricabarile. Se vogliamo smentire la convinzione diffusa che la capacità di spesa sia un grande e irrisolto problema italiano – ha detto Decaro – allora bisogna fare squadra e accettare una comune assunzione di responsabilità”.
Confermando la piena volontà di collaborazione istituzionale della rete dei Comuni per raggiungere l’obiettivo condiviso di un successo del PNRR, il Presidente dell’ANCI ha poi segnalato, tra gli ostacoli da rimuovere, la complessità eccessiva del sistema dei controlli e la difficoltà di reclutare personale tecnico adeguato stante il termine al 2026 dei contratti che vengono offerti: “Bisogna dare ai giovani che accettano di impegnarsi per attuare il PNRR la prospettiva che quei contratti potranno essere trasformati a tempo indeterminato, se il Comune avrà la sostenibilità finanziaria e avrà le esigenze di organico”.