“L’ANCI saluta con soddisfazione la notizia dell’approvazione, da parte del Consiglio dei ministri, dell’ipotesi di Contratto nazionale di lavoro delle funzioni locali per il triennio 2019-21″. Lo afferma il presidente dell’associazione dei Comuni, Antonio Decaro.
“Si tratta – dice Decaro – di circa 430 mila lavoratori che aspettavano da tempo l’esito di una trattativa lunga e difficile. Fra loro, 360 mila dipendenti comunali, che avranno nei loro stipendi un incremento medio di circa 100 euro al mese oltre ai relativi arretrati. In più, con questo contratto avremo finalmente un nuovo ordinamento professionale, adeguato alle sfide che i Comuni devono affrontare nei prossimi anni con la realizzazione dei progetti del PNRR, in aggiunta al grande impegno volto a garantire ai cittadini servizi adeguati”.
“In particolare – prosegue il presidente dell’ANCI – verranno valorizzati gli incarichi delle posizioni organizzative, che saranno inquadrati nell’area dei funzionari e avranno la possibilità di vedersi incrementare le proprie indennità. Inoltre, per tutti i dipendenti, fino al 31 dicembre 2025 sarà possibile attuare percorsi di progressioni verticali tra le diverse aree, anche in deroga al possesso dei titoli di studio. Il contratto prevede inoltre specifiche sezioni per il personale educativo scolastico, per la polizia locale e per le professioni ordinistiche con lo scopo di rendere più attrattivo il lavoro all’interno dei nostri enti”.
“Voglio ringraziare l’ARAN col suo presidente Antonio Naddeo, il ministro Renato Brunetta con il personale del Dipartimento della Funzione pubblica e il Presidente del Consiglio Mario Draghi, che in questi mesi ha sempre voluto manifestare, anche in maniera concreta, l’attenzione e la sensibilità verso i compiti importanti che vengono svolti dai Comuni e dai suoi dipendenti”.
“A questo punto però – conclude Decaro – rimane il grave problema finanziario per i Comuni di dover computare il costo del rinnovo contrattuale nella spesa di personale che incide sulla capacità assunzionale degli enti, in base alla nuova regola della sostenibilità finanziaria. Come ANCI, abbiamo ribadito che occorre una sterilizzazione di tale spesa e, ora che il nuovo contratto è in dirittura di arrivo, chiederemo al nuovo Governo di accogliere la nostra proposta. Il rischio paradossale è che dovendo pagare i costi del nuovo contratto, a breve, non potremo più assumere nuovo personale”.