C’è sempre più bisogno del Coordinamento delle ANCI regionali per offrire ai sindaci le risposte necessarie alle molte problematiche che si trovano ad affrontare. è quanto emerso ad Ancona, in occasione della Conferenza dei Presidenti, dei Direttori e dei Segretari delle ANCI regionali. Numerose le questioni trattate: dalle carenze delle risorse economiche alla partita sul PNRR, dal ruolo delle ANCI regionali nella filiera istituzionale con ANCI nazionale al tema dell’accoglienza dei migranti.
Nel dare il via ai lavori, la presidente di ANCI Marche e coordinatrice nazionale Valeria Mancinelli ha evidenziato “l’evoluzione del ruolo dell’ANCI e dei sindaci come livello istituzionale sempre più decisivo per fungere da collante con i territori. Il radicamento sul territorio – ha detto – è una risorsa per la Repubblica. La capacità dei sindaci di rimanere sempre aderenti alla realtà e la sintesi che ANCI riesce a fare sui territori grazie alle diramazioni nazionali hanno consentito di tenere ferma l’attenzione sui temi principali”.
In video conferenza è intervenuto anche il presidente del Consiglio Nazionale ANCI, Enzo Bianco, il quale ha ricordato alcuni dei risultati raggiunti in questi anni grazie all’unità dei sindaci, a partire dalla richiesta di attenzione ai Comuni che nel cortile di Palazzo Chigi proprio dalla voce di Valeria Mancinelli fu indirizzata all’allora governo. “Eppure – ha ricordato Bianco – continuiamo a sentire un clima di freddezza quasi ostile nei confronti dei sindaci e dell’ANCI che si esplicita in alcuni dossier aperti, come quello relativo al numero dei mandati per i sindaci eletti direttamente, unico paese in Europa insieme al Portogallo a prevederlo, l’incandidabilità al Parlamento dei sindaci in carica, la necessità di rinnovare il TU degli Enti Locali, ormai vecchio di oltre 20 anni, e poi le norme che riguardano l’abuso d’ufficio e la responsabilità contabile”.
Dopo l’intervento della segretaria generale Veronica Nicotra, che ha portato i saluti del presidente Antonio Decaro, il delegato ANCI all’Immigrazione Matteo Biffoni ha fatto il punto sulla questione accoglienza. “Questo è un tema – ha detto – che non ha colore politico e che non andrebbe usato in campagna elettorale”. “I numeri – ha aggiunto – dicono più delle parole. Pensiamo che nel primo trimestre abbiamo fronteggiato 6.800 arrivi di immigrati mentre nello stesso periodo nel 2023 sono già 27mila con la prospettiva di chiudere l’anno ben oltre i 100mila. Eppure, nonostante i cambi di governo, ciò che abbiamo scritto e chiesto a questo governo e al Ministro dell’Interno in carica Piantedosi sono molto simili, quasi analoghe, a quelle che chiedevamo nel 2011 all’allora Ministro Alfano”. Insomma, un sistema al collasso che vede in difficoltà le prefetture. “Senza parlare dei 2500 minori non accompagnati arrivati solo da gennaio ad oggi che richiederebbero una trattazione ulteriore”, ha dichiarato Biffoni.
Di particolare attenzione anche il tema della gestione delle emergenze e della ricostruzione post sisma 2016 che riguarda le regioni del centro Italia ma che, come esperienza, potrebbe risultare utile per delineare futuri scenari di intervento in tutto il Paese.