“Interrompere le continue proroghe della norma che obbliga i Comuni alla gestione associata delle funzioni. Le gestioni associate vanno costruite sui bacini omogenei, ed è questo il principio che dev’essere definitivamente ribadito dalle norme sulla materia. Il tutto all’interno di un quadro di riforma che include il mantenimento delle Province come enti di secondo grado”. La proposta sulla nuova governance degli enti locali è stata ribadita dal delegato alle riforme istituzionali dell’ANCI Matteo Ricci, nel corso di un’audizione davanti alla commissione Affari costituzionali della Camera sulle proposte di modifica al Testo Unico degli Enti Locali. Ricci auspica che “il Parlamento affronti finalmente la questione entro il prossimo dicembre”.
Riguardo le ulteriori proposte al vaglio della commissione, Ricci esprime l’accordo dell’Anci sull’abbassamento al 40% della soglia per l’elezione del sindaco al primo turno, manifestando invece riserve sull’estensione del secondo turno anche ai Comuni tra i 10 e i 15 mila abitanti. “Utili le correzioni che evitano la cosiddetta ‘anatra zoppa’, per assicurare quella governabilità massima che l’elezione diretta dei sindaci ha garantito al Paese: non dimentichiamoci – ha dichiarato Ricci – che l’elezione diretta del sindaco rimane una conquista democratica importante, che ha garantito governi stabili e alternanza”.
Ricci ha poi sottolineato la necessità di “modificare la disciplina della ineleggibilità, che non assicura l’esercizio del diritto di elettorato passivo e mette in crisi la continuità amministrativa. Sarebbe opportuno prevedere il subentro del vicesindaco anche nel caso di dimissioni di un sindaco che si candida alle elezioni politiche: è una misura che eviterebbe lunghi commissariamenti. Ricordo che per altri livelli di governo non è prevista l’ineleggibilità, e che i parlamentari possono candidarsi alla carica di sindaco senza regole cosi rigide come quelle previste invece, nel caso inverso, per i primi cittadini”.