“Ai Comuni servono con urgenza le dotazioni finanziarie necessarie a fronteggiare i maggiori oneri che gli enti stanno già ora sostenendo e che dovranno continuare a sostenere per fronteggiare l’emergenza mentre gli effetti, in termini di minori entrate, impatteranno in modo fortemente negativo e altamente pericoloso sulla tenuta dei bilanci approvati e in corso di approvazione”. Lo afferma, in una nota, il presidente dell’ANCI Antonio Decaro.
“Rischiamo il default dell’unica istituzione di prossimità sul territorio nazionale. Eppure abbiamo collaborato con grande senso di responsabilità fin dal primo minuto e certamente continueremo a farlo con lealtà istituzionale. Ma dopo il decreto ‘Cura Italia’ ci aspettiamo un provvedimento specifico che si occupi degli enti locali e del loro equilibrio finanziario. Se salta il sistema dei Comuni, saltano i servizi per i cittadini. Senza risorse non si può garantire l’erogazione dei servizi socio assistenziali, non si può garantire il trasporto pubblico, senza risorse non si raccolgono i rifiuti urbani e, conseguentemente, non si può assicurare l’igiene urbana con il rischio di innescare una ulteriore emergenza sanitaria”.
E il presidente dell’ANCI prosegue: “È necessaria e urgente una immediata iniezione di entrate straordinarie, compensative delle minori entrate proprie, per chiudere i bilanci in pareggio effettivo e non solo apparente. I bilanci dei Comuni stanno già pesantemente risentendo della contrazione di liquidità delle entrate proprie e continueranno a risentirne per un tempo che si preannuncia non breve. Per di più, per gli enti che non hanno ancora approvato il bilancio preventivo, il protrarsi della gestione finanziaria in esercizio provvisorio, almeno sino al 31 maggio 2020, rischia di generare un cortocircuito nell’erogazione dei servizi ai cittadini. Non basta la sospensione di alcuni mutui e l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione. Servono altre misure. Le funzioni di vigilanza, quelle sociali, quelle cimiteriali, quelle delle forniture e degli approvvigionamenti per l’emergenza stanno entrando in crisi. I sindaci, in questo momento di particolare difficoltà, servono le comunità e collaborano con il governo, mostrando grande senso di responsabilità. Certo però non può sfuggire che i Comuni sono un presidio sui territori e un punto di riferimento per i cittadini e i loro bisogni. Come amministratori locali stiamo facendo l’impossibile per assicurare servizi efficienti alle nostre comunità alle prese con una emergenza senza precedenti. Dal governo ci aspettiamo, ora, un segno tangibile di attenzione verso quello che facciamo quotidianamente, riconoscendoci gli strumenti finanziari e normativi per quella indispensabile stabilità economica utile a garantire la sopravvivenza del sistema Paese”.