In sede di conversione del decreto legge n. 75/2023 (c.d. Decreto PA-bis) sono stati approvati due importanti emendamenti proposti dall’ANCI, su iniziativa del vicepresidente vicario Roberto Pella.
Il primo, riguardante le graduatorie concorsuali, consente di superare gran parte delle difficoltà derivanti dalla norma che ha limitato la possibilità di scorrimento delle graduatorie al solo 20% dei posti messi a concorso.
- ai concorsi banditi per il reclutamento del personale educativo e scolastico impiegato nei servizi gestiti direttamente dai Comuni e dalle Unioni di comuni;
- a tutte procedure concorsuali dagli Enti locali o da Enti o agenzie da questi controllati o partecipati che prevedano un numero di posti messi a concorso non superiore a venti unità;
- a tutti i concorsi banditi dai Comuni con popolazione inferiore a 3.000 abitanti;
- a tutti i concorsi banditi per assunzioni a tempo determinato.
- dei contratti di apprendistato con giovani laureati individuati su base territoriale attraverso il portale InPA;
- dei contratti di formazione lavoro con studenti di età inferiore ai 24 anni che abbiano concluso il ciclo di esami sulla base di convenzioni con le Università.
Questi contratti, stipulati a tempo determinato, possono al termine essere trasformati a tempo indeterminato sulla base della valutazione del servizio prestato.
In particolare, grazie a questo secondo emendamento per i Comuni, le Unioni di Comuni e le Città metropolitane:
- viene raddoppiato (dal 10% al 20%) il budget assunzione che può essere riservato a ciascuna delle due forme contrattuali (quindi complessivamente fino al 40%);
- vengono ampliate le deroghe ai limiti procedurali, chiarendo che per le assunzioni in questione non è necessario attivare le procedure di mobilità preventiva e le deroghe ai limiti finanziari, specificando che è possibile incrementare la spesa per i trattamenti economici accessori dei neo assunti, anche se a tempo determinato.