PNRR

“Gli obiettivi quantitativi e temporali del PNRR non sono raggiungibili senza un profondo ripensamento delle regole costruite lo scorso decennio, in un contesto differente dall’attuale. Perché il Piano nazionale diventi un’occasione storica per l’intero Paese, bisogna mettere gli enti locali nelle condizioni di poter effettivamente utilizzare le risorse. I dati dimostrano che i Comuni sono protagonisti della ripartenza: malgrado le difficoltà della pandemia nel 2020 hanno mantenuto una forte capacità di investimento (un aumento del 2,3 % dei pagamenti), mentre nel primo semestre 2021, l’incremento è stato del 23%, con una netta ripresa del trend positivo ante pandemia”. Lo ha evidenziato Alessandro Canelli, delegato ANCI alla Finanza locale, presidente IFEL e sindaco di Novara, nella sua audizione davanti la Commissione parlamentare per l’attuazione del Federalismo fiscale sullo stato di attuazione del Federalismo fiscale, anche con riferimento al Piano nazionale di ripresa e resilienza. (documento di audizione).

Canelli, dopo aver ribadito l’apprezzamento dell’ANCI per la dimensione e l’ampiezza temporale del sostegno economico dello Stato agli enti locali nella fase pandemica e che ha consentito la tenuta degli equilibri di bilancio, ha ricordato come “malgrado gli interventi degli ultimi due anni restano forti criticità strutturali del sistema di finanza locale di cui il PNRR deve tenere conto”.

“La distribuzione del Risultato di amministrazione netto (RAN) evidenzia una forte asimmetria tra la grande maggioranza dei Comuni in positivo (85%) e una significativa minoranza in negativo, con particolare enfasi nei valori territoriali del Centro (22% di enti in negativo e del Sud-Isole (un terzo di negativi)”. Analogo impatto ha “la distribuzione del Fondo crediti dubbia esigibilità (FCDE) accantonato annualmente nei bilanci di previsione che presenta una forte concentrazione tra i Comuni del Centro e del Sud-Isole”.
A parere del delegato ANCI, per cercare di minimizzare queste criticità, “bisogna rafforzare la ripresa di intervento statale sulle risorse correnti degli enti locali avviata con l’introduzione nel FSC di risorse aggiuntive orientate ai servizi sociali comunali e alla gestione degli asili nido”. Ma anche “proseguire con l’intervento mirato a risolvere le debolezze strutturali degli enti in crisi conclamata, nel solco della sentenza della Consulta (n.115/2020) che ha individuato tra le cause delle situazioni di crisi finanziaria anche la scarsa dotazione di risorse, piuttosto che in episodi di cattiva gestione finanziaria”.
In questo contesto Canelli ha auspicato che il percorso del federalismo fiscale “riprenda con l’attuazione della perequazione verticale in parte attuata solo nell’ ultimo anno sul versante dei servizi sociali e degli asili nido. I passi in avanti registrati – ha affermato – devono essere consolidati ed ampliati: bisogna ripartire da qui se si vuole irrobustire e risolvere gran parte dei nodi strutturali della finanza locale”.

Più in generale la ricetta indicata dai Comuni per un efficace utilizzo delle risorse del PNRR passa dalla possibilità di “dare vita a finanziamenti diretti e non intermediati a sostegno degli investimenti, con il recupero di una più ampia discrezionalità amministrativa dei Ministeri”.

“Sono necessari – ha aggiunto il delegato ANCI – semplificazioni al codice degli appalti, da consolidare ed ampliare; un’ampia semplificazione degli strumenti di programmazione degli enti locali, in parte anticipata per gli enti di minore dimensione; lo snellimento dei monitoraggi sui fatti finanziari e sulle opere pubbliche, ancora troppo complessi e spesso duplicati, che devono comunque essere assistiti da sistemi telematici efficienti e di facile uso; e l’allentamento dei vincoli sulle assunzioni di personale qualificato, anche in deroga ai criteri introdotti dall’art. 33 del dl 34/2019, in corso di estensione alle Città metropolitane e alle Province”.