“Nel 2020 abbiamo ottenuto importanti risultati che denotano maggiore attenzione verso i Comuni sulla tenuta dei bilanci, come l’orizzonte biennale di gestione per utilizzare anche nel 2021 le risorse finanziarie non spese l’anno scorso, una diversa distribuzione del fondo di solidarietà comunale e per la prima volta un meccanismo di perequazione verticale. Ora ci attendiamo che vi sia una integrazione importante nel prossimo decreto ristori che è fondamentale anche in vista della relazione di bilancio entro il 31 marzo. Ciononostante, lo scenario presenta ancora molte ombre: sono preoccupato perché su molte questioni non abbiamo avuto ascolto con la conversione del decreto Milleproroghe, dopo averle già segnalate invano in sede di formazione della legge di bilancio”. Così Alessandro Canelli, sindaco di Novara e Presidente IFEL intervenendo al seminario web (guarda la registrazione integrale) che IFEL e ANCI, insieme alle ANCI regionali, hanno organizzato sulle principali novità della legge di Bilancio 2021 in tema di Finanza Locale e Personale.
Le slides degli interventi di Stefania Dota, Agostino Bultrini, Andrea Ferri e Giuseppe Ferraina.
Canelli, in qualità di delegato ANCI alla Finanza locale, ha riepilogato le questioni su cui l’Associazione non ha visto l’accoglimento delle sue richieste di modifica. “Ad esempio, il rinvio al 2022 dell’entrata in vigore del fondo di garanzia per i debiti commerciali, il rinvio o la facoltatività del ‘canone unico’ per le difficoltà di ridefinire le tariffe nel contesto dell’emergenza e lo spostamento della Tari
Ancora Canelli ha fatto cenno “al rinnovo anche per il 2021 di alcune previsioni introdotte per i Comuni nel 2020 in tema di flessibilità su utilizzo avanzi, nonché la sospensione del recupero delle quote di disavanzo per il 2021, dando respiro agli enti in condizioni finanziarie più critiche”. Infine, il tema “dell’impatto della crisi sulle società partecipate locali: su questo sono assolutamente urgenti alcune regole che consentano di gestire gli effetti sui bilanci locali, sospendendo l’applicazione della normativa vigente”, ha ribadito.
Al di là di questo, secondo Canelli, vi sono tre temi strutturali su cui l’ANCI continuerà a porre l’attenzione al governo utilizzando risorse disponibili: “Quello della riscossione, problema atavico in molte parti del Paese, quello della ristrutturazione del debito su cui ci sono molti margini di miglioramento favorendo lo sblocco di molte risorse sulla parte corrente e, infine, le crisi finanziarie, anche alla luce della recente sentenza della Consulta”. Vi è poi il tema chiave degli investimenti che “devono essere supportati da un piano straordinario dal punto di vista assunzionale”.
Una questione, quella del personale, rilanciata con forza anche dal Segretario Generale dell’ANCI Veronica Nicotra nella sua relazione introduttiva alla giornata. “È il tema su cui riceviamo le maggiori sollecitazioni dai Comuni, vi è l’esigenza di un vero shock in un comparto che nei decenni passati ha subito in settori strategici una riduzione troppo significativa che non gli permette di essere competitivo su vari versanti. Anche se il legislatore ha dimostrato attenzione con alcune deroghe per il settore istruzione o sui servizi sociali – ha aggiunto – dobbiamo continuare ad insistere per presentare al governo un dossier con cui chiedere deroghe importanti, almeno limitatamente alle professionalità e alle competenze amministrative necessarie per far fronte agli investimenti che arriveranno”.
Il Segretario Generale ha anche ribadito la posizione dell’ANCI sulle risorse del Recovery plan. “I Comuni devono essere protagonisti, la Commissione europea ha chiesto ai governi nazionali che ci siano un unico canale di finanziamento diretto alle amministrazioni, la riduzione dei tempi decisionali e quindi regole chiare e snelle. È questo che chiederemo al nuovo presidente del Consiglio in ordine al programma nazionale di resilienza e ripresa per il comparto dei Comuni”, ha concluso.