“Come ANCI esprimiamo una valutazione complessivamente positiva sul decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73 ‘Sostegni-bis’, in virtù dei cospicui stanziamenti effettuati al fine di assicurare un adeguato sostegno, diretto ed indiretto, a quei segmenti del corpo sociale messi a dura prova dalla crisi pandemica”. Così Alessandro Canelli, delegato Finanza locale ANCI e sindaco di Novara, parlando in audizione alla Commissione bilancio della Camera.
“Faccio riferimento – ha spiegato Canelli – allo stanziamento di 600 milioni che consente ai Comuni d’introdurre agevolazioni sul prelievo sui rifiuti, in relazione alle utenze non domestiche. Particolarmente opportuna – ha aggiunto – appare inoltre la misura per il sostegno alimentare (500 milioni) che, come richiesto dall’ANCI, potrà essere utilizzata anche per agevolare il pagamento dei canoni di locazione e delle utenze delle famiglie più fragili. Da apprezzare pure l’incremento di 135 milioni di euro del Fondo per le politiche della famiglia che rinnova per il 2021 l’intervento attraverso il quale i Comuni potranno finanziare il potenziamento dei centri estivi”.
Sul versante inerente i fabbisogni dei Comuni, Canelli ha segnalato “l’integrazione di 100 milioni delle risorse compensative del minor gettito dell’imposta di soggiorno, che passano quindi da 250 a 350 milioni di euro”.
Venendo poi alle note più problematiche, il delegato ANCI ha evidenziato alcune criticità irrisolte: “Ci sono aspetti di carattere strutturale da affrontare che attengono al 15% dei Comuni con maggiore fragilità rispetto alla maggior parte degli altri. Cito, ad esempio, il Fondo solidarietà sul quale potenziare le misure di perequazione verticale (servizi sociali e asili nido); la debolezza del sistema di riscossione locale sul quale bisogna intervenire per sostenere la recente riforma, nonché la questione aperta dalla sentenza della Corte costituzionale n. 80/2021 su cui interviene l’art. 52 del decreto con l’obiettivo di mitigarne l’impatto sui Comuni con uno stanziamento di 500 milioni a copertura del maggior disavanzo e con la contestuale proroga dei bilanci preventivi e consuntivi degli enti interessati”.
“Pur apprezzando lo sforzo di agevolare gli enti nella gestione degli effetti della sentenza – ha rimarcato Canelli – dobbiamo tuttavia rilevare la debolezza della soluzione adottata sotto il profilo tecnico e quantitativo. Occorre affrontarla in altro modo – ha ribadito – e il rimando al 31 luglio dei bilanci non è sufficiente. I Comuni non sanno cosa fare, non sono in grado di chiuderli questi bilanci. Il termine di riparto dei 500 mln è successivo a quella data. Servono risorse per quasi 3 miliardi di euro. Occorre, pertanto, ricercare una soluzione maggiormente soddisfacente, sia in sede politica che tecnica”.
Canelli ha poi sollevato alcune altre questioni da risolvere: rinviare l’obbligo di accantonamento al fondo debiti commerciali al 2022; predisporre un più robusto sostegno per le partecipate che hanno patito l’impatto della pandemia e per contenere gli effetti sui bilanci degli enti locali; rafforzare i dispositivi di sostegno agli enti in crisi (che ancora escludono circa 150 Comuni); affrontare il tema legato agli investimenti per le spese di progettazione ed esecuzione della messa in sicurezza del territorio. “Tutte misure – ha concluso il sindaco di Novara – da rifinanziare”.