Nell’era dell’Industria 4.0 la connettività in Banda Ultra Larga (BUL) rappresenta per le imprese piemontesi un’infrastruttura fondamentale per sviluppare progetti di investimento basati su IoT, Cloud Computing, Remote-maintenance e Augmented Reality, e molte altre applicazioni internet-based. Se ne è parlato nel workshop dal titolo “La banda ultralarga e l’Agenda Digitale della Regione Piemonte” organizzato a Torino da Confindustria Piemonte, in collaborazione con la Camera di Commercio, Ance Piemonte e Valle d’Aosta, Anci Piemonte, Uncem e Confapi Piemonte, per fare il punto con decisori pubblici e operatori privati sullo stato di attuazione del Piano Strategico BUL della Regione Piemonte e chiarire alle imprese piemontesi chi porterà loro la fibra nel prossimo futuro e con quali livelli di servizio.
In coerenza con gli obiettivi dettati dall’Agenda Digitale Europea, da conseguire entro il 2020, l’85% della popolazione italiana dovrà essere raggiunta da una copertura di almeno 100 Mbps mentre una copertura di almeno 30 Mbps dovrà essere garantita alla totalità della popolazione. Il censimento collegato al Piano BUL del Piemonte fotografa uno stato di fatto ancora lontano da questi obiettivi: con il 13% delle Unità Immobiliari raggiunte da connettività a 100 Mbps e il 26,4% a 30 Mbps e con forti disomogeneità tra le principali aree urbane, i centri minori e le aree rurali. Di questa disomogeneità di servizio ne fanno le spese anche i distretti industriali e le industrie isolate, che sono tipicamente decentrati rispetto al centro abitato e in alcuni casi possono rientrare nella categoria delle “case sparse”, in un dibattito pubblico che focalizza l’attenzione principalmente verso le utenze civili abitative e gli edifici della pubblica amministrazione.
Attraverso il portale https://maps.agcom.it l’Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni offre una banca dati di tutte le reti di accesso ad Internet esistenti sul territorio nazionale che testimonia il perdurare di una connettività a due velocità anche in Piemonte. Se nel Torinese, secondo i dati aggiornati al 16 novembre scorso, il 71% delle famiglie è raggiunta da una linea con velocità di almeno 30 mbps, nelle altre province piemontesi il dato peggiora sensibilmente, fino a raggiungere il 35% del Cuneese e il 31% della Val d’Ossola. L’osservazione può essere condotta anche sui distretti industriali identificati dall’Istat a partire dai Sistemi locali del lavoro. In questo caso emerge che la connettività a disposizione delle aziende rimane in misura prevalente l’adsl. La tecnologia Fttc (Fiber to the cabinet, che permette un download fino a 100 mbps), raggiunge il 71% dei numeri civici nel distretto di Novara ma solo il 23,7% in quello di Rivarolo Canavese, passando per il 25,5% di Nizza Monferrato, il 26,3% di Omegna, 34,1% di Valenza e il 34,4% di Borgomanero.
I lavori, condotti dal giornalista esperto di TLC Dario D’Elia, si sono aperti con i saluti Fabrizio Gea, delegato all’Agenda digitale di Confindustria Piemonte, Giuliana Fenu, direttore Area Competitività Regione Piemonte, Marco Bussone, presidente UNCEM e Guido Cerrato, dirigente Area Sviluppo del territorio e Regolazione del Mercato Camera di commercio di Torino. A seguire, la visione della Commissione Europea sull’importanza della digitalizzazione del sistema produttivo, introdotta da Confindustria EEN e Confindustria Bruxelles ed il Piano BUL a livello regionale, nei suoi aspetti amministrativi e tecnici, che sono stati illustrati rispettivamente da Lucia Barberis, della Regione Piemonte, e Pierpaolo Gruero, del Csi. Aldo Milan di AGCOM ha illustrato la Broadband Map, con un approfondimento sui dati riguardanti i distretti industriali piemontesi. Nicoletta Marchiandi della Camera di commercio di Torino, ha presentato il progetto Ultranet delle Camere di Commercio, finanziato dal MiSE per la diffusione dell’uso di internet presso le imprese. Le priorità per le imprese industriali sono state invece illustrate da Francesco Mosca, responsabile Area Competitività di Confindustria Piemonte e da Gianni Baldi, presidente di Unimatica Torino, che hanno posto un forte accento anche sui servizi di TLC che saranno veicolati sulla rete e sull’importanza di accrescere la consapevolezza delle aziende, in particolare delle PMI, su queste tematiche.
“La scarsa copertura di banda – ha sottolineato Fabrizio Gea, Delegato di Confindustria Piemonte per l’Agenda Digitale – è una delle principali minacce per la competitività delle nostre imprese. A partire dai prossimi adempimenti in tema di fatturazione elettronica e con un occhio molto attento alla crescente digitalizzazione dei processi e dei servizi dell’industria, il fabbisogno di internet veloce rischia di trovarci con un’infrastruttura di precaria o insufficiente. E, come imprese, non vogliamo trovarci costretti a affrontare alla cieca costi di connessione non competitivi, in attesa dello sviluppo di una capillare infrastruttura, considerato anche lo scenario estremamente articolato e difficile da decifrare che occupa anche in questi giorni i titoli dei media. Abbiamo chiesto agli operatori delle TLC di considerare le aziende piemontesi un’utenza strategica da raggiungere con i propri servizi e abbiamo annunciato la determinazione a rimanere vigili su questo tema”.
“Mentre si parla di 5g e di IoT – hanno rimarcato il vicepresidente all’Innovazione di ANCI Piemonte, Michele Pianetta e il presidente di UNCEM, Marco Bussone – le comunità piemontesi attendono di veder colmato il digital divide che condiziona pesantemente lo sviluppo economico e tecnologico del territorio. Il passaggio alla banda ultralarga è una sfida cruciale, una delle più importanti per la Pubblica Amministrazione Locale. Fondamentale che entro il 2020 i lavori vengano conclusi e i fondi europei e statali utilizzati e rendicontati. Ricordiamo che i Comuni hanno già fatto la loro parte firmando le convenzioni operative per la realizzazione della BUL, ora non possiamo più aspettare. ANCI Piemonte e UNCEM presidiano la questione con estrema attenzione e più volte hanno sollecitato gli enti preposti, Regione e MiSE in primis.
L’incontro organizzato a Torino si è concluso con la tavola rotonda “Piano BUL e Agenda Digitale: lo stato dell’arte degli stakeholders”, che ha messo a confronto Luigi Cudia di Infratel, Marco Martucci di Open Fiber, Michele Pianetta di ANCI Piemonte, Andrea Laganà di TIM progetto Torino 5G, Giuseppe Filetti di Six Comm e Giada Bronzino di I.C.M.A. SpA.