Il Ministero della Cultura ha pubblicato un avviso da 1 miliardo di euro per il ripopolamento dei borghi storici italiani. Il bando scade il prossimo 15 marzo ed è una delle misure attuative del PNRR Cultura.
Il tema è stato al centro del webinar organizzato lo scorso 17 febbraio da ANCI Piemonte e Cassa Depositi e Prestiti, con il patrocinio del Ministero della Cultura e della Regione Piemonte.
Si tratta di un’occasione unica, che coinvolgerà a vario livello le Regioni, i Comuni e le imprese profit e non profit. “Il bando rappresenta una vera e propria sfida – spiega Gianluca Forno, coordinatore Piccoli Comuni e Unioni di ANCI Piemonte -. Ci troviamo di fronte ad un’opportunità destinata a portare ricadute importanti, anche dal punto di vista economico. La partita è molto complessa e serve un attento lavoro di rete. Giusto per fare un esempio, la gestione di un appalto da due milioni di euro in un Comune con un bilancio di cassa da 500 mila euro potrebbe rivelarsi molto problematica. I Comuni hanno bisogno di un aiuto concreto, penso soprattutto alle realtà più piccole e marginali. Ben venga dunque la vicinanza di realtà quali Cassa Depositi e Prestiti, con cui abbiamo organizzato il webinar”.
“Anche la Regione Piemonte ha scelto di mettersi a disposizione dei Comuni per supportarli nel lavoro di elaborazione dei progetti – ha sottolineato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, intervenendo nel corso del webinar -. I progetti migliori, anche nel caso in cui non dovessero poter rientrare nel Bando Borghi, potranno essere da noi promossi e finanziati attraverso altre misure e risorse regionali ed europee”.
Ricordiamo che il bando borghi, in scadenza il prossimo 15 marzo, è suddiviso in due linee di intervento e ha il triplice obiettivo di:
- rivitalizzare il tessuto socioeconomico dei piccoli borghi storici;
- produrre effetti in termini di crescita occupazionale;
- contrastare l’esodo demografico, incrementare la partecipazione culturale e l’attrattività turistica.
La prima linea di intervento prevede uno stanziamento complessivo da 420 milioni di euro destinato a 21 progetti pilota, uno per ogni regione o provincia autonoma, destinando quindi a ciascuna iniziativa 20 milioni di euro.
Possono partecipare al bando i borghi oggetto di spopolamento e con una componente residenziale di massimo trecento unità abitative. Le Regioni individueranno i borghi che potranno accedere al finanziamento ministeriale con il supporto dell’ANCI.
La seconda linea di intervento prevede investimenti meno sostanziosi per il singolo Comune, ma un maggiore coinvolgimento in termini numerici sia per gli enti locali che per i privati.
Sono previsti, infatti, 380 milioni di euro da suddividere tra 229 borghi e 200 milioni di euro da destinare ad imprese non profit e profit di natura commerciale, artigianale, culturale già localizzate nei borghi prescelti o che vogliano aprire una sede. In questo caso possono partecipare al bando i piccoli Comuni, singoli o aggregati, con popolazione residente fino a 5.000 abitanti nei quali sia presente un borgo storico chiaramente identificabile e riconoscibile.