“Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) proroghi fino al 2023 il Superbonus 110% di credito d’imposta e lo estenda dalle abitazioni private e condomini, anche alla riqualificazione delle strutture turistico-alberghiere, contribuendo alla ripresa di uno dei settori più colpiti dalla crisi economica da Covid 19”. È l’appello lanciato dal delegato al Turismo dell’ANCI Andrea Gnassi, in vista del dibattito parlamentare e dell’approvazione finale del documento che il Governo invierà a Bruxelles entro il 30 aprile.
Proprio sabato scorso una risoluzione congiunta di Camera e Senato ha chiesto e impegnato il Governo a considerare la proroga del Superbonus ‘valutando di includere tutte le tipologie di edifici, ivi compresi quelli del settore alberghiero ed extralberghiero e turistico-ricettivo’.
“La misura fiscale sul territorio funziona molto bene – sottolinea il delegato ANCI – e si sta rivelando una grandissima boccata d’ossigeno per l’edilizia, favorendo l’ammodernamento di un patrimonio vetusto che richiede adeguamenti strutturali alle nuove misure di sicurezza”.
Ma per Gnassi l’estensione del Superbonus alle strutture alberghiere (già richiesta nei mesi scorsi dai sindaci di Rimini e Ravenna) rappresenta soprattutto “una straordinaria e irripetibile occasione di modernizzare strutture che altrimenti, da decenni, si devono accontentare di promesse”. Questa iniziativa “potrebbe portare un importante e concreto giovamento al settore alberghiero, trasmettendo un segnale di fiducia molto importante agli operatori proprio quando la ‘riapertura controllata’ di molte aree del Paese – conclude il delegato ANCI – consente di programmare una ripartenza del settore turistico”.