Dalle Legge nazionale sui piccoli Comuni al fondo regionale alimentato volontariamente dagli Enti locali per smobilizzare gli avanzi di amministrazione bloccati dal Patto di stabilità; dall’impegno per una gestione organica e coordinata dell’accoglienza dei migranti attraverso la rete SPRAR alla Centrale Operativa Piccoli Comuni, che sta per prendere il via in Piemonte.

Sono le principali novità che hanno visto e continuano a vedere impegnata l’ANCI, sia a livello nazionale sia sul piano regionale, e che ieri sera sono state illustrate nel corso di due incontri con i Sindaci della Granda, ospitati a Mondovì e Peveragno. Al primo incontro hanno preso parte gli amministratori dei Comuni del Monregalese e del Cebano sotto i 5.000 abitanti, mentre al secondo hanno partecipato i Sindaci cuneesi delle realtà di medie dimensioni (5.000-15.000 abitanti).

Un’occasione importante per fare il punto sui problemi e sulle difficoltà degli enti locali, legati principalmente ai tagli e alla riduzione delle risorse operate a livello centrale. “L’incontro – commenta soddisfatto il sindaco di Mondovì, Paolo Adriano – rafforza i rapporti con l’ANCI e ci consente di approfondire questioni di particolare interesse per i nostri territori, come ad esempio il problema dei segretari comunali o dei servizi di tesoreria. Riconosciamo all’ANCI un ruolo di rappresentanza molto importante, contiamo di consolidare ulteriormente il nostro rapporto con l’associazione, che sentiamo particolarmente vicina ai nostri territori”.

Significativa la partecipazione dei Sindaci ai due incontri. “Ci siamo posti l’obiettivo di affiancare i Comuni e di rispondere con efficacia alle loro istanze – spiega il presidente di ANCI Piemonte, Alberto Avetta – gli amministratori condividono le nostre iniziative, il nostro impegno e l’impostazione che stiamo dando al nostro lavoro. Abbiamo un obiettivo comune ovvero il futuro delle nostre città, lavoriamo in questa direzione al fianco dei municipi e cerchiamo di non lasciare solo nessuno di fronte ai problemi”.

“ANCI ci aiuti a portare le nostre richieste e a rappresentare i nostri interessi ai piani alti” è stato invece l’appello del sindaco di Peveragno, Paolo Renaudi, che ha ricordato come “i Comuni della nostra fascia di popolazione nel tempo sono stati un po’ dimenticati. Chiediamo che l’ANCI si faccia carico delle nostre esigenze che sono particolari, anche se fondamentalmente riconducibili ai problemi che riguardano tutti ovvero la necessità di maggiori risorse per consentire l’erogazione dei servizi, l’urgenza di adottare misure per la semplificazione burocratica e l’istituzione di criteri meritocratici che premino i Comuni virtuosi, quelli ad esempio che, come il nostro, dispongono di un congruo avanzo di amministrazione ma non possono utilizzarlo. Siamo contenti di questo primo incontro con l’ANCI e speriamo ne seguano altri”.

Presenti a Mondovì e Peveragno, oltre al presidente di ANCI Piemonte Avetta, anche i vicepresidenti Gianluca Forno (coordinatore regionale Piccoli Comuni e Unioni di Comuni) e Michele Pianetta, assessore comunale a Villanova Mondovì e promotore degli incontri cuneesi. “Illustrando le nostre iniziative su una molteplicità di temi –  ha commentato Pianetta –  abbiamo voluto lanciare un segnale di vicinanza ai Comuni in un momento particolarmente difficile. ANCI si conferma un interlocutore di riferimento per quanto riguarda le autonomie locali, dalle quali vogliamo ripartire. Esprimo grande soddisfazione per la massiccia partecipazione di oggi”. Pianetta ha ricordato l’impegno dell’associazione su questioni come contabilità e personale, finanza locale e banda ultra larga, oltre al lavoro svolto assieme ad ANCI nazionale per il superamento del problema legato alle sanzioni che l’ISTAT aveva comminato a numerosi Comuni piemontesi i quali non avevano trasmesso in tempo utile i dati relativi ai permessi di costruire.