“È in corso un processo molto complesso che coinvolge cinque comuni. Comprendiamo le difficoltà della nuova amministrazione di Mappano, così come quelle siamo consapevoli dei problemi che devono affrontare le altre quattro amministrazioni che hanno dovuto porzioni di territorio al nuovo ComuneBorgaro, Caselle Torinese, Leinì e Settimo Torinese.”.
Così il presidente di ANCI Piemonte, Alberto Avetta, al termine dell’incontro odierno con i rappresentanti del MEF e del dipartimento della Funzione Pubblica sulla vicenda relativa al nuovo Comune di Mappano, attualmente senza dipendenti propri e senza entrate finanziarie.
La questione era stata sollevata dal sindaco Francesco Grassi, che aveva richiamato l’attenzione dei vertici dell’ANCI regionale. “L’esito del confronto di oggi a Roma è positivo – commenta il presidente Avetta – è un primo passo e seguiranno certamente altri incontri, stiamo lavorando per favorire un percorso equilibrato nell’interesse di tutti”.
Sempre oggi a Roma si è svolto l’incontro con l’Agenzia delle Entrate sul tema dell’accatastamento dei fabbricati rurali. La riunione, alla quale ha partecipato anche l’UNCEM, arriva dopo l’invio di circa 200.000 lettere di avviso bonario ai cittadini con le quali si chiede l’accatastamento edilizio degli immobili registrati al catasto agricolo. Preoccupati numerosi Sindaci delle province di Torino, Cuneo e del Vco, che si erano rivolti alle associazioni di rappresentanza degli Enti locali.
“Abbiamo chiesto di agevolare i cittadini nelle pratiche di accatastamento, rendere meno onerose possibili le pratiche, semplificare le procedure per gli uffici tecnici dei Comuni e sgravare i proprietari da imposte nei casi previsti dalla norma”, ha spiegato il presidente Avetta.
Nei prossimi giorni, ANCI e UNCEM chiederanno una proroga dei tempi per le procedure di registrazione, fissati al 31 dicembre 2017. ANCI Piemonte collaborerà per informare i Sindaci e i cittadini, in particolar modo su deroghe e categorie previste per baite e fabbricati rurali.
Del resto l’associazione dei Comuni si sta muovendo in questo senso già da settimane. È dei giorni scorsi la sottoscrizione di un accordo tra l’ANCI nazionale, la Fondazione patrimonio comune (Fpc), il Consiglio nazionale geometri e geometri laureati (Cngegl) e la Cassa italiana di previdenza dei geometri liberi professionisti (Cipag) per facilitare l’accatastamento dei fabbricati rurali. L’intesa potrà essere sottoscritta da tutti i Comuni interessati con i 110 collegi provinciali dei geometri.
Grazie ad essa i compensi professionali peseranno meno sui bilanci comunali e l’individuazione dei geometri professionisti sarà resa più immediata dagli elenchi messi a disposizione dei Comuni italiani dal Cngegl. I costi delle operazioni di accatastamento potranno essere anticipati da Cipag con un fondo rotativo e, in un secondo momento, restituiti dalle amministrazioni comunali. La regolarizzazione degli immobili non accatastati è utile anche a evitare il rischio di dover pagare per intero le sanzioni previste in caso di inadempienza, che arrivano a superare gli 8.000 euro per immobile. La regolarizzazione tempestiva, obbligatoria per tutti i Comuni italiani, comporterà invece un esborso di 172 euro per ogni nuovo accatastamento.