“La capacità fiscale dei Comuni è drasticamente ridotta. Non per volontà di noi amministratori, né per volontà di cittadini e imprese che versano i tributi. È ridotta, se non in alcuni casi azzerata, per la situazione che si è creata con il blocco delle attività economiche a seguito dell’emergenza sanitaria. L’effetto di questo stato di fatto è che non abbiamo entrate ora e non ne vediamo il recupero neppure in prospettiva. Il governo deve prendere consapevolezza di questa situazione e deve far fronte già nel prossimo decreto alla richiesta di 5 miliardi che gli enti locali hanno avanzato da tempo. Non possiamo aspettare oltre: si tratta di garantire ai cittadini italiani i servizi che i Comuni erogano, a cominciare dal trasporto pubblico e dalla raccolta dei rifiuti”. Lo ha detto il presidente dell’ANCI, Antonio Decaro, abbandonando insieme all’Unione delle Province (UPI) i lavori della conferenza unificata, convocata oggi in videoconferenza, in attesa degli sviluppi del tavolo tecnico-politico.
“I sindaci hanno dimostrato senso di responsabilità e senso delle istituzioni che rappresentano, fin dall’inizio di questa emergenza – continua Decaro -. L’abbiamo fatto ben consapevoli che questo è quel che i cittadini si aspettano da noi: leale collaborazione con tutte le istituzioni della Repubblica. Tuttavia anche la nostra buona volontà si ferma davanti all’inagibilità finanziaria dei Comuni che ci impedisce di approvare i bilanci e di continuare a lavorare per le nostre comunità. Abbiamo fin qui fronteggiato il problema senza risorse aggiuntive attraverso gli accordi con MEF, CDP e ABI sulle rate dei mutui, per garantirci liquidità, e un’anticipazione di trasferimenti da parte del governo per 4,3 miliardi. Ma non possiamo andare avanti così. Ne va della possibilità per i Comuni di sopravvivere. Senza risorse nuove e immediate, saremo costretti a interrompere i servizi”.
“Condivido la scelta, purtroppo obbligata, del Presidente ANCI di abbandonare la riunione della Conferenza Unificata”, aggiunge Roberto Pella, vicepresidente vicario di ANCI e sindaco di Valdengo (BI). “Nessun confronto è stato avviato – prosegue – e il dialogo è fondamentale. Non é pensabile tentennare ancora e lasciare amministratori e bilanci degli enti locali senza strumenti concreti per fronteggiare la ricostruzione del tessuto sociale e produttivo dei territori. Ne va della coesione e della tenuta del Paese stesso, dal momento che non saremo in grado, già nei prossimi mesi, di garantire i servizi pubblici essenziali”, conclude.