ANCI e Uncem Piemonte sono intervenute congiuntamente stamani al Forum Energia regionale nel quale sono state condivise osservazioni e proposte, da tutti i portatori di interesse, sul Piano energetico ambientale regionale.
In particolare, ANCI e Uncem, negli interventi dei vicepresidenti delle due Associazioni, Mauro Barisone e Marco Bussone, hanno condiviso la necessità di rendere le proposte del Piano più chiare e fruibili dagli Enti locali, nell’interesse generale di ridurre i consumi di energia da fonti rinnovabili, di efficientare il patrimonio pubblico e privato, di favorire la produzione di energia da fonti rinnovabili con particolare riferimento ai grandi e decisivi bacini di risorse presenti sul territorio piemontese, in primis acqua e legno.
“Dobbiamo andare verso una sostanziale sburocratizzazione delle procedure, sia per attivare nuovi piccoli impianti, sia per consentire l’efficientamento energetico degli edifici. I Comuni hanno ricevuto negli ultimi anni diverse risorse, ma dobbiamo fare di più. E serve un impegno congiunto, con nuovi bandi, regionale e nazionale – spiega il vicepresidente vicario di ANCI Piemonte, Mauro Barisone – partendo dal Piano energetico ambientale vogliamo aiutare i Comuni a costruire una precisa strategia che, per i piccoli centri, deve per forza essere sovracomunale”.
Per Uncem è decisivo “agire sui piccoli impianti ad alta efficienza, con basso impatto ambientale, sia che utilizzino legna da filiera corta, sia su acqua fluente e su reti acquedottistiche del territorio”, ha evidenziato il vicepresidente Marco Bussone.
“Inoltre dobbiamo evitare che si polarizzino interventi sulle reti, sulla mobilità elettrico e sul sistema energetico, con i big player del settore che investono da oggi al 2030 solo sulle aree urbane – ha aggiunto – Ecco perché è molto importante che il Piano energetico ambientale regionale punti su green community e oil free zone, come previste dalla legge nazionale 221-2015 che abbiamo contribuito a scrivere con idee e proposte, mettendo al centro le aree interne, le zone montane per renderle ‘comunità intelligenti’, smart e green, che devono nascere nelle valli alpine e appenniniche del Piemonte, modello per l’Italia”.