Un confronto aperto e costruttivo nel primo incontro tra il Ministro della Pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, e l’ANCI.
Durante l’incontro l’Associazione ha illustrato la propria posizione sul tema della semplificazione della PA, prendendo spunto dalla progetto di legge “Liberiamo i Sindaci”, elaborato dall’ANCI e depositato di recente alla Camera.
I rappresentanti ANCI hanno sollevato alcune questioni fondamentali in materia di ordinamento del personale di Comuni e Città metropolitane. Tra i temi più attuali quello vi è quello della riforma del regime delle assunzioni: dalla regola ragionieristica del turn-over a quella della sostenibilità finanziaria, per cui chi ha più risorse e bilanci meno rigidi può assumere di più, anche incrementano il personale in servizio. Personale, che in pochi anni si è ridotto di oltre il 20% (più di 80.000 unità), con una dinamica inversa rispetto all’ampliamento delle funzioni attribuite ai Comuni. Una situazione che mette in ginocchio le realtà più piccole. Alla luce di tutto ciò, l’ANCI ha chiesto di portare al più presto in Conferenza Stato-Città il provvedimento attuativo della nuova disciplina, già discusso in sede tecnica.
Altra questione urgente è il ripristino della validità triennale delle graduatorie anche per i concorsi banditi dal 2019, di fatto interdetta dall’ultima legge di bilancio.
Ci sono poi alcune questioni che hanno assunto ormai il carattere dell’emergenza: in particolare la carenza di Segretari comunali nei Comuni più piccoli, problema fortemente caratterizzato in alcune are geografiche, tra cui anche quelle colpite dai più recenti eventi sismici. L’ANCI ha quindi proposto soluzioni normative per velocizzare l’immissione in servizio di nuovi segretari, e misure transitorie per la reggenza delle sedi vacanti.
Ulteriori temi trattati riguardano, infine, il superamento di alcune rigidità nell’utilizzo delle risorse per il trattamento accessorio del personale, con riferimento ad esempio alla possibilità di adeguare al nuovo CCNL la posizione degli incaricati di posizione organizzativa o di utilizzare, in modo più flessibile, una quota delle sanzioni previste dal Codice della strada per potenziare i servizi di sicurezza e controllo.