PNRR

“Le modalità con le quali il MEF intende applicare ai Comuni la spending review prevista dalla legge di bilancio aggravano tutte le nostre peggiori preoccupazioni. Ci aspettavamo una proposta molto diversa, anche se avevamo già lanciato l’allarme. Con una decisione paradossale e irragionevole il governo intende tagliare le risorse di parte corrente penalizzando fortemente i Comuni che hanno ricevuto i finanziamenti del PNRR e che sono impegnati nella realizzazione delle opere pubbliche”. Lo afferma il presidente di ANCI nazionale, Antonio Decaro.

“Come avevamo segnalato con una lettera inviata insieme all’UPI a tutti i ministri interessati – aggiunge il presidente ANCI – sta prevalendo un’interpretazione delle norme di bilancio che ci pare assurda, contradditoria con lo spirito e le finalità del PNRR e soprattutto densa di gravissime conseguenze per la gestione delle opere pubbliche tanto attese dai cittadini. Ritorna la volontà di scoraggiare la piena riuscita degli obiettivi del PNRR, almeno per la parte di competenza dei sindaci”.

Gli fa eco in queste ore il presidente di ANCI Piemonte e sindaco di Vercelli. “La nostra regione – spiega – conta moltissimi Comuni sotto i 5.000 abitanti. I piccoli Comuni sono quelli che escono maggiormente penalizzati dai criteri di riparto proposti dal MEF. La cosa grave è che il MEF intende ripartire questo taglio colpendo i Comuni in misura direttamente proporzionale ai finanziamenti PNRR che hanno ricevuto per gli investimenti. Con il risultato che i tagli saranno più pesanti per chi avrà costruito più asili nido, avrà aperto più case-famiglia, avrà acquistato più autobus elettrici o avrà realizzato più parchi pubblici. Siamo dunque particolarmente preoccupati per ciò che sta accadendo, anche se riponiamo grande fiducia nella proposta di mediazione avanzata in queste ore dall’ANCI nazionale”.

Il taglio previsto per gli enti locali è di 250 milioni quest’anno, prima tranche di 1 miliardo e 250 milioni fino al 2028. “Si tratta di un duro colpo per tutte le amministrazioni locali che si stavano appena riprendendo dagli anni difficili dell’austerity – spiega il presidente di ANCI nazionale, in una nota. Invitiamo tutto il governo a ripensarci prima che sia troppo tardi Sarebbe una beffa per i cittadini, se dopo aver realizzato le opere pubbliche attese per anni i Comuni fossero costretti ad abbandonarle perché messi nell’impossibilità di gestirle”.