“Assicurare buona qualità della vita nei centri di minori dimensioni vuol dire combattere le diseconomie tipiche delle aree urbane affollate e proporsi un modello di vita sostenibile. Occorre evitare lo spopolamento e il depauperamento dei territori, fenomeni forieri di disgregazione e dissesto: è questa una condizione di coesione sociale, oltre che di tutela dell’integrità dei nostri territori”. Lo sottolinea il Capo dello Stato Sergio Mattarella nel suo messaggio di saluto alla XVIII assemblea annuale Anci. Per il presidente della Repubblica,”l’abbandono delle periferie provoca rovina anche nell’ambiente circostante, mentre la riqualificazione e il rilancio portano invece una crescita di opportunità in un territorio più ampio”.
Un’assise, quella che si svolge oggi a Viverone in provincia di Biella, che dalle primissime battute sta chiedendo più attenzione e norme ad hoc per permettere alle aree interne di sopravvivere. Sopravvivere allo spopolamento, alla carenza di risorse e servizi, alla marginalità. Sullo sfondo la recente legge Realacci, che nelle intenzioni del legislatore deve dare risposte a patto che, auspicano i sindaci, sia riempita di risorse e contenuti.
Un tema, questo, rilanciato dal coordinatore nazionale Anci Piccoli Comuni, Massimo Castelli: “Questa assemblea riveste un’importanza fondamentale perché è il primo appuntamento che riunisce i sindaci dei piccoli comuni d’Italia dopo l’approvazione della Legge “Realacci”. Una legge epocale, oltre che necessaria, che introduce per la prima volta il tema del ‘piccolo comune’ nella legislazione nazionale e simultaneamente si evidenza che un equilibrio demografico corretto sul territorio sia argomento di interesse collettivo e quindi parte di politiche nazionali”.
“Alla luce dei fatti – ha continuato Castelli – possiamo discutere di grandi investimenti sul territorio ma se lo stesso è spopolato diventa un nonsenso. Bisogna iniziare a riflettere partendo dal basso, dai territori e cercando di porre le basi per politiche ad hoc che segnino un continuum tra piccole e grandi realtà. E’ importante – ha sottolineato – mettere in comunicazione questi due mondi con politiche che alimentino il dialogo e la sinergia tra grandi e piccole comunità”.
L’assemblea ha da subito individuato nella parola sinergia il filo conduttore dell’evento che richiama lo slogan “Small City & Smart Land”, scelto con un obiettivo preciso: porre l’accento sulla necessità di fare sistema tra le grandi e medie realtà metropolitane e gli oltre cinquemila campanili italiani.
Il presidente dell’Anci Piemonte Alberto Avetta, aprendo i lavori dell’assemblea, ha evidenziato come: “La sfida dei prossimi anni sarà quella di costruire una relazione equilibrata tra aree urbane e quel che vi è intorno. La legge sui piccoli comuni può diventare uno strumento straordinario per realizzare questo rapporto grazie ai principi di adeguatezza e differenziazione”.
Al termine di questa prima sessione, in cui è previsto l’intervento del viceministro all’Economia Laura Castelli, seguirà una finestra sulle opportunità offerte alle aree interne dalle politiche comunitarie. Alle domande e proposte degli amministratori locali risponderà Nicola De Michelis, capo di gabinetto della Commissione europea per le politiche di coesione.
La XVIII assemblea dei piccoli comuni Anci continuerà nel pomeriggio con un focus dedicato ai possibili percorsi di collaborazione tra le aree rurali e le aree urbane.
Le conclusioni saranno affidate alla relazione del presidente Anci Antonio Decaro, che sarà preceduto dall’intervento del sottosegretario all’Interno Stefano Candiani.
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