“È necessario che il decreto di ampliamento della rete Sai sia approvato presto e munito delle procedure derogatorie che ANCI ha proposto, per consentire ai Comuni di attivare strutture con tutta l’urgenza che l’attuale situazione rende necessaria”. Lo ha detto il presidente del Consiglio nazionale ANCI, Enzo Bianco, intervenendo oggi pomeriggio ad Assisi al dibattito “Le politiche di regioni e comuni per l’Afghanistan”, nell’ambito delle manifestazioni “Cortile di Francesco 2021.”
“L’Associazione dei Comuni – ha ribadito Bianco nel confronto con il presidente della Regione Liguria Toti – sin dalle primissime ore in cui è precipitata la situazione a Kabul, s’è detta pronta a fare la propria parte nella gestione della crisi. Con l’operazione Aquila Omnia sono arrivati nel nostro Paese quasi 5000 afghani. Si tratta principalmente di minori non accompagnati, donne e interi nuclei familiari che non hanno bisogno di seguire l’ordinario percorso per il riconoscimento dello status di perseguitato. C’è però da seguire un vero e proprio modello di integrazione.
“La soluzione migliore – ha sottolineato Bianco – è rappresentata dal SAI (Sistema Accoglienza Immigrazione). I numeri di questi anni ci dicono che è un sistema che ha funzionato nel trasformare i rifugiati in veri e propri cittadini. È chiaro che ha costi maggiori ma sono i dati a spingerci a privilegiare questo modello che ha un impatto più contenuto sulle comunità locali.
“Abbiamo chiesto di essere coinvolti nella gestione, per attuare un sistema di accoglienza diffusa sul territorio nazionale, evitando concentrazioni in poche zone così da non creare tensioni sociali e favorire l’integrazione. La disponibilità dimostrata dal Ministero dell’Interno è stata immediata e siamo in attesa adesso delle indicazioni sull’avvio dei necessari percorsi per l’ampliamento della rete Sai, trovando la necessaria copertura finanziaria.
“Verso quelle donne, uomini e le loro famiglie, in gran parte provenienti dalle zone presidiate dal contingente italiano – ha concluso il presidente del Consiglio nazionale ANCI – abbiamo un debito morale che dobbiamo onorare. E ancora una volta i comuni saranno in prima fila”