Oltre seicento sindaci sono arrivati a Milano da tutta Italia – molti dal Piemonte – per dire no all’odio, al razzismo, all’intolleranza ma soprattutto per testimoniare la loro solidarietà a Liliana SEGRE, la senatrice a vita, sopravvissuta ai campi di sterminio nazista, che è sotto scorta dopo aver ricevuto ripetute minacce antisemite. Insieme, sindaci del nord e del sud, di Comuni grandi e piccoli, di centrodestra e centrosinistra, in fascia tricolore hanno marciato nella manifestazione ‘L’odio non ha futuro’, promossa da ANCI, ALI e UPI, nel centro di Milano, da piazza Mercanti a piazza della Scala.
Per volontà dei sindaci l’unica a prendere la parola al termine della marcia, dal palco montato in piazza della Scala, è stata proprio la senatrice Liliana Segre. “Siamo qui per parlare di amore e non di odio – ha detto – lasciamo l’odio agli anonimi della tastiera”. Parlando della sua instancabile opera di testimonianza nelle scuole, la senatrice ha detto che i giovani sono le “future candele della memoria” e a loro guarda “con speranza”. Ma i sindaci che si sono riuniti oggi in piazza per lei “per gridare basta odio” oggi li ha visti un po’ come suoi “figli in fascia tricolore”.
E proprio a loro ha lasciato questo messaggio: “Avete una missione difficile, il vostro impegno è decisivo per la trasmissione della memoria. Cancelliamo le parole odio e indifferenza e abbracciamoci in una catena umana di amore”. Da oggi anche Liliana Segre ha una fascia tricolore, quella che le è stata donata dall’ANCI e dal suo presidente Antonio Decaro a nome di tutti i Comuni italiani al termine della manifestazione. L’inno d’Italia, cantato da tutta la piazza e in primis dalla senatrice sul palco, ha concluso la marcia.