Il presidente della Regione, Alberto Cirio, ha firmato il decreto con il calendario delle riaperture in Piemonte, che sarà valido fino al prossimo 24 maggio.
Nel dettaglio, da lunedì 18 maggio, è prevista la riapertura:
– di tutte le attività di commercio al dettaglio;
– del settore della cura della persona (ad esempio acconciatori, barbieri ed estetisti); i Comuni potranno consentire orari di apertura più elastici ed estensivi per favorire la massima operatività delle attività commerciali e dei servizi alla persona;
– musei, archivi e biblioteche;
– tutte le strutture turistico ricettive.
Fatto salvo quanto previsto dall’art. 1, comma e, del DPCM del 17 maggio 2020, sono inoltre consentiti:
– gli sport all’aria aperta in forma individuale rispettando la distanza minima di due metri (ad esempio, atletica, ciclismo, corsa, golf, tiro con l’arco, tiro a segno, equitazione, tennis, vela, attività acquatiche individuali, canottaggio, escursionismo, arrampicata libera, sci alpinismo, motociclismo, automobilismo, attività cinofila) e l’uso dei rispettivi impianti, centri e siti sportivi purché nel rispetto delle disposizioni di sicurezza (vietato in particolare l’utilizzo di palestre, luoghi di socializzazione, docce e spogliatoi, fatto salvo per i locali di passaggio e i servizi igienici, per i quali i gestori dovranno garantire la corretta e costante sanificazione e igienizzazione, oltre ad assicurare il contingentamento degli ingressi, l’organizzazione di percorsi idonei e l’adozione di misure per garantire il distanziamento sociale ed evitare assembramenti, come ad esempio la prenotazione degli spazi e le turnazioni;
– le lezioni con l’istruttore, che in assenza della distanza di sicurezza avrà l’obbligo di uso della mascherina e di guanti monouso dove l’attività prevede il contatto con l’allievo.
Sarà consentita l’attivazione di nuovi cantieri di lavoro e la riattivazione di quelli eventualmente sospesi, oltre alla riattivazione dei tirocini extra-curriculari in presenza, purché nel rispetto delle disposizioni di sicurezza e prevedendo lo smart working dove non possibile garantire il distanziamento.
Da mercoledì 20 maggio si prevede altresì il ritorno nei mercati dei banchi extralimentari.
Da sabato 23 maggio potranno riaprire le attività dei servizi di ristorazione, tra cui bar, ristoranti, trattorie, pizzerie, self-service, pub, pasticcerie, gelaterie e rosticcerie.
Resta comunque consentito, fino al 22 maggio compreso, il servizio di asporto con orario esteso dalle 6 alle 22, fatto salvo il potere dei sindaci di stabilire orari più restrittivi.
Il ritiro dei prodotti, preferibilmente ordinati da remoto, deve avvenire per appuntamenti, consentendo nel locale la presenza di un cliente alla volta.
Per garantire la sicurezza e il contenimento del contagio da Covid-19, la riapertura di tutte le attività dovrà avvenire nel rispetto di quanto previsto dalle Linee di indirizzo per la riapertura delle Attività Economiche e Produttive approvate dal Governo in accordo con la Conferenza delle Regioni e allegate al decreto. Rispetto alle indicazioni iniziali dell’Inail, accolgono e recepiscono le osservazioni delle Regioni, che dopo giorni di confronto con le associazioni di categoria avevano espresso al Governo le principali criticità connesse alla sostenibilità delle misure previste. “Un documento fondamentale – sottolinea Cirio – per il quale fino a stanotte abbiamo avuto una lunga trattativa con Roma, perché volevamo che il Governo le recepisse. Sono linee guida che garantiscono la sicurezza, ma scritte in modo da permettere anche l’operatività delle attività, cioè non solo riaprire ma davvero poter lavorare”.
Tra le altre disposizioni contenute nel decreto si segnalano:
– l’obbligo di utilizzare idonee protezioni delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso accessibili al pubblico, inclusi i mezzi di trasporto, ed in tutti i luoghi e le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza, fatto salvo per i bambini di età inferiore a sei anni, per i soggetti con forme di disabilità o con patologie non compatibili con l’uso continuativo dei dispositivi di protezione individuale;
– a questo scopo possono essere utilizzate mascherine di comunità, monouso o lavabili, anche autoprodotte, in materiali multistrato idonei a fornire una adeguata barriera e, al contempo, che garantiscano comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate che permettano di coprire dal mento al di sopra del naso; l ‘utilizzo delle mascherine di comunità si aggiunge alle altre misure di protezione finalizzate alla riduzione del contagio (come il distanziamento fisico, l’igiene costante e accurata della mani) che restano invariate e prioritarie;
– è mantenuto il divieto di ingresso ai visitatori in tutte le strutture pubbliche, private, convenzionate ed equiparate del servizio sanitario nazionale e nelle strutture socio-assistenziali (RSA, RA, RAF) salvo i casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura;
– non riaprono i centri benessere, termali ( eccetto per le prestazioni incluse nei livelli essenziali di assistenza), culturali e sociali;
– gli orari di apertura e le modalità di accesso ai cimiteri, parchi e giardini sono definiti dalle amministrazioni comunali;
– sono consentite per i proprietari ed affidatari, nel rispetto della normativa vigente, le attività allenamento ed addestramenti di animali nelle strutture di ricovero e custodia;
– è consentito il servizio di custodia di animale d’affezione e le attività che riguardano le adozioni.