Lo sviluppo e la cura delle relazioni fra le persone, per di più in un sistema complesso e articolato come quello scolastico, sono il miglior antidoto alle manifestazioni di intolleranza e, a volte, di odio, che rendono drammaticamente difficile la vita dei ragazzi più deboli.

Questo l’assunto alla base del convegno, organizzato dalla Città metropolitana, che si è tenuto venerdì nell’auditorium della sede di corso Inghilterra e che era intitolato “Passa la palla! Cura delle relazioni e delle reti sociali”.

Proprio un pallone, passato di mano in mano tra tra i relatori che si succedevano coi loro interventi, è stato l’emblema della giornata, a rappresentare un tema fondamentale: la necessità di fare squadra, come ha detto la sindaca metropolitana in apertura dei lavori, tra istituzioni, scuola e famiglie per affrontare quella che da tempo è una vera e propria emergenza nazionale.

Sull’esigenza di fare rete ha insistito anche la consigliera con delega all’istruzione della Città metropolitana: una sinergia tra tutti i soggetti coinvolti, indispensabile per fronteggiare un corollario del bullismo come l’indifferenza, che a volte è più colpevole della violenza. La formazione rivolta al personale scolastico, ma anche alle famiglie, è stato l’argomento dell’intervento del ministro all’istruzione, che ha ricordato come la scuola sia il luogo dell’inclusione per eccellenza: “Il bullismo è violenza verso il diverso, e la nostra società è sempre meno disponibile ad accettare la diversità”.

Senza dimenticare, come è stato ripetuto più volte nel corso del convegno, che anche il bullo è un soggetto in forte difficoltà, del cui disagio è necessario occuparsi se si vuole dare una soluzione vera al problema della prevaricazione.