“È di fronte a situazioni drammatiche come quella del canavese che possiamo toccare con mano l’importanza straordinaria del ruolo di presidio territoriale svolto quotidianamente dai nostri amministratori locali. Ed è proprio grazie ai nostri sindaci, impegnati gratuitamente ed incondizionatamente nella salvaguardia dei loro territori, se quasi sempre si riescono ad evitare tragedie. Ancor più nei piccoli Comuni, nelle realtà periferiche e montane. Lo dico da sindaco di un piccolo Comune del canavese”.
Così Alberto Avetta, presidente di ANCI Piemonte e primo cittadino di Cossano, in merito ai roghi che hanno distrutto la riserva naturale del Sacro Monte di Belmonte e che interessano i Comuni di Pertusio, Valperga, Cuorgnè, Prascorsano e Borgiallo.
“Questa mattina ho voluto parlare con alcuni sindaci, ai quali ho assicurato tutta la vicinanza e il sostegno dell’ANCI Piemonte. Mi auguro che i responsabili di eventuali fatti dolosi vengano al più presto assicurati alla giustizia. Oggi più che mai ritengo opportuno rilanciare un appello: bisogna continuare ad investire sui servizi di tutela ambientale e di protezione civile, per garantire alle comunità gli strumenti necessari per gestire al meglio situazioni complesse come quella che sta interessando il canavese. Passata la tempesta, ci sarà un gran lavoro da fare: occorrerà capire cosa fare delle piante carbonizzate, se abbatterle nell’immediato o meno. Nessuno di noi dimentica ciò che è accaduto in Val Soana e a Locana un paio di anni fa. Al di là dell’emergenza, ci preoccupa ciò che verrà dopo ovvero gli ulteriori danni che eventuali dilavamenti e fiumi di fango potrebbero causare al territorio. Al Governo e alla Regione chiediamo di non lasciare soli i sindaci”, conclude Avetta.